A 44 anni, Alain Boghossian ha rughe in più e capelli in meno, però fa ancora la mitraglietta, come quando segnava. Era l’esultanza tipica del centrocampista francese di origine armena, l’ha esibita anche domenica all’ingresso in campo allo stadio Tardini nella partita per il centenario del Parma. Cresciuto nell’Olympique Marsiglia, a Napoli arrivò nel ’94, in 3 campionati segnò 5 gol. Poi 7 nella stagione alla Sampdoria, 10 nel quadriennio a Parma con 4 trofei, per chiudere nell’Espanyol.
Martedì si sfidano le squadre più famose della sua carriera…
«Sarà una bella partita, entrambe devono vincere per passare il turno. I biancocelesti sono in difficoltà, sempre battuti. Sarà fondamentale il ruolo dei tifosi, sugli spalti prevedo una bella guerra. Mi correggo, una bella festa».
Quali sono i punti di forza della formazione di Élie Baup?
«L’attaccante Valbuena è molto in forma, da due anni è davvero difficile da controllare: è basso, ha movimenti insidiosi, può infastidire Albiol e compagni. Poi c’è Andrè Ayew, il figlio di Abedì Pelè, trequartista del Torino quando anche io giocavo in serie A».
In 10 giornate però è già a sette punti dal Paris Saint Germain…
«Resta una buona squadra. In agosto aveva perso per 4-3 l’amichevole a Genova con la Sampdoria, segnarono Gignac, l’altro elemento più rappresentativo, Valbuena e Fanni, ma poi ha iniziato bene la stagione».
Quali sono i punti deboli dei transalpini?
«La difesa pian piano però si sta riprendendo. Il portiere Mandanda è in forma, dal 2008 non manca mai, con la nazionale; dietro convince anche Nicholas N’Koulou. Può rischiare sulle fasce, a mio avviso è vulnerabile in quella parte di campo, tanto più con l’infortunio del brasiliano Mendes».
E il Napoli dov’è superiore?
«In attacco e pure a centrocampo. Ha le risorse per mettere in difficoltà i marsigliesi».
Al Velodrome come finirà?
«Prevedo un 2-2, mi aspetto proprio una gara aperta, ricca di gol».
Venerdì sera hanno perso entrambe, negli anticipi.
«Il Napoli non meritava il 2-0, nel primo tempo ha costruito più dei giallorossi: nel ’94 all’Olimpico rimontammo per 1-1, proprio con un mio gol. L’Om ha perso 1-0 il derby del Mediterraneo a Nizza».
Di Benitez che opinione ha?
«Lo conosco di persona e pure come allenatore. Il suo palmares ricchissimo è eloquente».
Mazzarri conquistò il terzo e poi il sesto posto. Questo Napoli dove può arrivare?
«Penso finirà tra le prime. Ha le potenzialità per confermare le posizioni acquisite nelle scorse stagioni».
Cosa fa ora Boghossian?
«Aspetto la proposta di un club, per riprendere ad allenare».
Era il vice di Laurent Blanc, in nazionale.
«Agli Europei siamo usciti ai quarti impegnando la Spagna, adesso lui è al comando della Ligue1 con il Psg. Ero già stato vice di Domenech, dopo Euro 2008, adesso attendo una squadra mia».
Qual è il ricordo più bello dei suoi 8 anni italiani?
«La coppa Uefa vinta nel ’99 nel Parma, proprio contro il Marsiglia. La scorsa domenica sono ritornato, il Tardini resta una famiglia».
Di Napoli cosa rammenta?
«L’approdo in finale di coppa Italia, persa ai tempi supplementari con il Vicenza. Furono stagioni discrete, con Guerini e poi Boskov, l’ultima con Simoni e Montefusco: segnai un gol alla Samp che poi mi acquistò».
Fonte: Il Mattino
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