Il big-match della domenica subito dopo le festività. Napoli-Roma fa drizzare le antenne a Ottavio Bianchi. «Andare in campo a inizio anno è stato sempre il mio cruccio. Prendevamo tante di quelle scoppole…».
Storico allenatore del primo scudetto napoletano ma in seguito anche tecnico dei giallorossi, Bianchi conserva ricordi nitidi di quanto accadeva oltre vent’anni fa.
«Avevo difficoltà a gestire quei momenti, non solo con Maradona. Gli stranieri, i sudamericani in particolare, erano fatti così, tornavano in patria e al rientro erano fuori condizione, per me si trattava di fronteggiare sorprese spiacevoli. Un fenomeno che prende tutte le grandi squadre e i grandi giocatori. Invece quando allenavo squadre piccole nel periodo natalizio il lavoro era duro, si faceva vita più regolare e si preparavano al meglio proprio le sfide contro formazioni più titolate. Io spero che i sudamericani del Napoli rientrino tutti in buone condizioni, anche se la stessa Roma se n’è andata in tournèe negli Usa, segno evidente che i tempi sono cambiati e che in nome del business si sacrifica l’allenamento sul campo».
Due avversarie contro al San Paolo con attacchi super, Napoli-Roma sarà una sfida spettacolare e piena di gol?
«È facile fare una previsione simile guardando certi dati statistici. Il Napoli ha una migliore organizzazione, ha confermato la bontà del proprio assetto e per me resta la vera anti-Juve. La Roma è un cantiere aperto, non è estremamente continua però ha giocatori che le permettono di tenere sempre viva la partita fino al 95’. I due attacchi hanno grande forza ma è con le difese che si vincono le partite. E i campionati. Puoi avere il miglior attacco e non vincere lo scudetto, chi subisce meno gol invece quasi sempre trionfa in campionato».
Che sfida sarà quella del San Paolo?
«Zeman gioca in un certo modo anche se ho notato che ultimamente ha apportato qualche modifica: lanci lunghi per scavalcare il centrocampo, difesa più coperta e meno rischi in contropiede. Meglio per il Napoli se la Roma attacca: con le loro ripartenze micidiali gli azzurri possono giocare al tiro a segno».
Sorpreso o deluso dal campionato del Napoli?
«Mi aspettavo che il Napoli potesse lottare alla pari fino alla fine con la Juve, per me è una squadra attrezzata per vincere il titolo: è compatta in campo e anche in società. Immaginavo gli azzurri come la Juve di un anno fa, è vero che i bianconeri hanno un ritmo impressionante però il Napoli deve fare di più. Niente è perduto, i campionati si decidono a marzo quando iniziano le sfide di Champions ”dentro o fuori”, in quel periodo ci si giocano l’Europa e lo scudetto».
Significa che Mazzarri è ancora in corsa per il titolo?
«Sì, a patto che vinca gli scontri diretti e non solo le partite contro le piccole».
Comunque è un Napoli da primi tre posti?
«La qualificazione in Champions sarebbe il traguardo minimo per un club che da anni lavora su basi molto solide e importanti».
Meglio lasciar perdere l’Europa League e concentrarsi sui fatti di casa nostra?
«Dipende. Se il Napoli dovesse arrivare ai quarti o alle semifinali, l’Europa League rivestirebbe ben altra importanza, allora sì che varrebbe la pena provarci».
Via Aronica, Cannavaro squalificato: a gennaio si devono acquistare difensori?
«Sì. Non vedo grandi nomi in giro ma le scelte del Napoli sono obbligate. La mia idea è che Bigon e De Laurentiis abbiano già in mano un paio di nuovi acquisti».
Napoli-Roma vista comodamente in tv tifando per …?
«Napoli è tutta la mia vita, professionalmente parlando. Quindi certe domande non dovete nemmeno farmele!».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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