Rafael Benitez ha rilasciato un intervista alla radio spagnola ‘Cope’. Ecco quanto riportato sul proprio sito ufficiale:
Riguardo al prossimo avversario in Europa League: “Il Wolfsburg é riuscito a fare quattro gol alla squadra di gran lunga più forte della Bundesliga: il Bayern Monaco. Fino a questo fine settimana, in cui ha perso nuovamente, non ci sono molte squadre che possono vantarsi di averlo battuto, mentre il Wolfsburg ci é riuscito anche agevolmente. L’avversario decretato dal sorteggio é una squadra che sta facendo bene, molto bene, e che vanta giocatori su cui hanno investito molti soldi. Questo gli ha permesso di raggiungere un ottimo livello e un gioco di grande qualitá. Ovviamente, anche se sarà molto difficile ottenere il pass per la semifinale, daremo fondo a tutte le nostre energie per raggiungerla”.
Riguardo la sua espulsione contro l’Atalanta… “In tutta la mia carriera, in cui ho collezionato in totale 670 partite, non sono mai stato nemmeno ammonito. Ho molto rispetto degli arbitri. Pensavo che l’arbitro avesse fischiato la fine della partita e sono entrato in campo dirigendomi verso sinistra in direzione degli spogliatoi. Calvarese, però, aveva solo fischiato un fallo di gioco.
Esco rapidamente e chiedo scusa per essermi confuso. Il quarto uomo deve aver segnalato che sono entrato in campo e per questo sono stato espulso. Assolutamente incomprensibile e totalmente sproporzionato. La cosa peggiore é che si é trattato di uno sfortunato incidente da sommare a molti altri episodi simili successi durante una partita, un pó curiosa, abbastanza incomprensibile e certamente molto triste. Non é certo nel mio stile, più di 600 partite lo testimoniano”.
…e del tour de force che gli riserva il calendario: “Ad aprile ci aspettano ben otto partire, e tutte sono molto importanti, direi cruciali. E dopo altre otto, forse nove, a maggio. Siamo ancora in tre competizioni con la possibilità per questo club, di raggiungere grandi traguardi. Siamo giunti in un momento molto importante per il Napoli e devo rimanere concentrato e pensare esclusivamente alla squadra, al di là di quello che mi aspetta o meno in futuro. Per questo parlo solo del mio club attuale: devo rimanere assolutamente concentrato su quello che ci stiamo giocando”.
Tra poco arriverá il decimo anniversario della conquista della mitica Champions conquistata in Turchia con il Liverpool: “Come chiunque saprá, ho avuto l’occasione di viverla in prima persona. Per questo posso dire che, secondo la mia opinione, ha tutto per essere definita la finale delle finali. Partendo dalle emozioni, passando per il suo svolgimento e l’epilogo incredibile. Direi, senza timore di sbagliarmi, che é la finale più spettacolare di tutte quelle che si sono disputate. E non intendo né la peggiore né la migliore in quanto a calcio espresso o al gioco in quanto tale, su cui ugualmente ci sarebbe molto da dire, ma é stata, sicuramente, la piú spettacolare della storia di questa competizione”.
Facendo paragoni… “Sicuramente la Juventus e la Roma hanno capacità economiche superiori, e non sono le uniche. In un certo senso, il Napoli somiglia al mio Valencia o all’attuale Altletico Madrid. A volte, peró, squadre dal minor potenziale economico, tramite l’unione, il lavoro di gruppo e l’attitudine, raggiungono risultati importanti, superando rivali potenzialmente molto piú forti. Anche questo é il bello del calcio”.
Pronostici per una finale continentale: “Se dovessimo raggiungere la finale dell’Europa League di Varsavia, in veritá non mi preoccuperebbe piú di tanto chi sará il nostro avversario. Se una squadra é arrivata fino a li, chiaramente lo ha meritato e quindi, sará senza dubbio, una squadra forte, una rivale potente, un’avversaria complicata. Però, dobbiamo procedere passo dopo passo senza anticipare le cose. Prima di arrivare alla finale, dobbiamo affrontare il Wolfsburg, che é un rivale molto, molto difficile e batterlo sará complicato. Dopo vedremo cosa accadrá. Mi piacerebbe una finale con il Siviglia, però, dovendo essere coerente, basandomi sul gran numero di squadre di questo paese che hanno passato più di un turno, anche una finale tutta italiana non sarebbe male”.
Riguardo la figura di Papa Francesco e la sua recente visita a Napoli: “Quando il Santo Padre ci ricevette in occasione della finale di Coppa Italia dell’anno scorso a Roma, parlammo parecchio di calcio. Fu una sorpresa molto piacevole: ha le idee molto chiare anche riguardo questo sport. É una persona molto sensibile, carismatica, che ti riceve e ti ascolta con grande cordialitá. Fu un momento abbastanza toccante. Tutto quello che ho appena detto, puó essere confermato da coloro che gli sono stati vicino questa settimana. Ha visitato Napoli ed é stata una grande dimostrazione del suo spessore. Si é avvicinato ai piú umili, ai piú sfortunati ed é stato un grande esempio che certifica la sua qualitá umana e la sua grande personalitá”.
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