Dieci anni di Nba con 650 partite giocate, un anello con gli Spurs e una storica gara da tre punti vinta all’All Star Game 2014. Oltre a uno scudetto con la sua Fortitudo nel 2005, prima di attraversare l’oceano. Marco Belinelli, 31 anni, ha nel suo curriculum tutto ciò che un giocatore di basket possa desiderare. Domani sarà a Napoli, 3 anni dopo il torneo 3 vs 3 targato Nba sul lungomare. Stavolta la sua presenza è all’interno del Mates Festival di Agnano, dedicato alle culture giovanili. Ecco uno stralcio delle dichiarazioni rilasciate ad Il Mattino:
Perché proprio al Mates, Marco?
«È un evento globale, in cui viene data voce ai giovani su presente e futuro e con un cast musicale molto importante che porterà tantissimo pubblico. Sono felice di esserci e potrò finalmente presentare a Napoli il mio libro Pokerface, in cui ho raccontato la mia storia umana e sportiva. Qui da voi ho scoperto di avere tanti fan affettuosi, Napoli mi vuol bene e poi mi sento investito un po’ dalla responsabilità di poter essere un esempio positivo per tanti ragazzi».
Napoli è nel clou di una stagione finora vincente e senza problemi economici. Quanto sarebbe importante il recupero di questa piazza per il basket italiano?
«Napoli è fondamentale per la pallacanestro, dovrebbe essere sempre in A, per il pubblico meraviglioso che ha. Io l’ho affrontata in maglia Climamio e quella semifinale scudetto del 2006 credo resti una delle pagine più belle della storia recente del nostro basket. Faccio sempre un gran tifo per Napoli e spero che questo sia l’anno della rinascita».
