La svolta è nei fatti, mica solo nei numeri: 4-3-3, che significa un altro Napoli, sempre a trazione anteriore, però con la stessa anima da «guerriero», quella che Salvatore Bagni ritiene utile per spingersi oltre.
E allora, come se la spiega?
«E’ stato bravo Sarri ad adeguarsi alle caratteristiche: il modulo adatto è quello, poi gli uomini nella loro collocazione naturale. Hysaj a destra, Ghoulam a sinistra. Girano meglio le gambe, perché la testa trasmette certezze».
Però dieci gol in due partite…
«Il Napoli ha il più forte attacco del mondo. Non datemi del matto: ma il Real Madrid ed il Barcellona hanno tre grandi attaccanti; il Napoli ne ha cinque. Che in due anni hanno segnato 208 reti, che si sono scatenati anche stavolta. E quando loro girano, son dolori».
Napoli è un eccesso…
«Ma io non mi faccio illudere da questi centottanta minuti, però non mi ero neanche depresso prima. Le scorpacciate fanno bene all’umore, ma adesso arrivano Carpi e Juventus, e saranno altri esami, perché il tour de force entra nel vivo e c’è un avversario, sabato, che eleva la qualità delle sfide. Potremmo avere risposte non dico decisive, ma assai indicative».
Più forte questa di quella dell’anno passato?
«Non lo so, non ne sono certo, anche se gli ultimi due risultati qualcosa suggeriscono. Però in campo c’erano gli otto undicesimi della stagione scorsa: vero che Reina ha una personalità che sposta gli equilibri, ma chiedo tempo».
Impossibile pensare che si sia alzata l’asticella dell’obiettivo?
«Non si sa chi vince, anche se l’Inter si è portata avanti. Ma siamo appena partiti, ho il sospetto che manchi una squadra leader, anche se la Juventus rientrerà in fretta. Però il Napoli può inserirsi nel gruppo: diciamo che è da zona Champions, ma se quei cinque si scatenano…».
Fonte: Corriere dello Sport
