Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto ai microfoni di Radio Gol in onda su KissKiss Napoli: “Il Wolfsburg è la seconda squadra di Germania, in un campionato che sta crescendo. Sarà divertente vederci contrapposti ad una tale sfida. E poi è sempre meglio giocare la prima in trasferta. Quando giocammo con il Dortmund fu diverso, ma giocare il ritorno in casa fa in modo che si possa ragionare meglio. Se questo è il Napoli più vincente dopo l’era di Maradona? Non conta, il tifoso vuole vincere sempre. Quando si parla di investimenti, vorrei ricordare che l’anno scorso sono stati investiti 98 milioni di euro e non si può sempre farlo altrimenti si tornerebbe in serie C. Chiaramente partiamo tutti con le migliori intenzioni, durante la strada gli ostacoli possono essere diversi. Il fato è dietro l’angolo e non si può prevedere cosa succederà. Reina? Gli abbiamo offerto un compenso cospicuo ma lui ha preferito accettare l’offerta del Bayern. C’era anche un problema familiare, la moglie non voleve stare al Napoli. Ed una volta acquistato Rafael, bisognava anche sperimentarlo. Non dimentichiamoci anche di Sepe, che non dovrà aspettare 32 anni per tornare a Napoli. E’ inutile altrimenti avere i vivai, costruire i centri per tirarli su. Quest’anno averemo un grosso investimento da fare per lo stadio e questo ci farà riunciare probabilmente ad un paio di firme. Io sono fatto così, devo gestire le cose. Con la Fiorentina domenica sarà sicuramente una bellissima partita tra due ottime squadre. Sarà una partita all’insegna della massima sportività. Motivazione del ritiro? Non vado dietro ai pettegolezzi, la mia non è stata una decisione punitiva. Andare in ritiro servirà per creare concentrazione. Quando parlo di Napoli come città bellissima, parlo di Capri, Sorrento, la miglior sartoria del mondo. C’è davvero fin troppo appeal, e questo può far distrarre, che può anche essere vedere una bellissima vetrina con la moglie. Il ritiro serve per trovare la massima concentrazione e non ci si può più distrarre. La frequentazione forzata si crea anche la solidarietà di gruppo. Restare a casa non crea quella compatezza che serve quando si gioca ogni tre giorni. Anche se alcuni collaboratori non rispecchiano la mia idea, certe decisioni spettano soltanto a me. Siamo perdenti da troppe partite, avendo per altro il miglior attacco d’Italia. Bisogna stare insieme, devono appoggiarsi l’un l’altro. Gli organi di stampa devono smettere di parlare di punizione, ci vuole il dialogo. Ma non tra presidente e calciatore ma tra calciatore e calciatore, sono un corpus unicum. Sono tutti di grande livello, abbiamo fatto delle partite straordinarie, allora perchè ci si sta perdendo? Il ricompattarsi deve avvenire dall’interno. Ho una bomba per la prima giornata della prossima stagione: Sky permettendo sarebbe bello giocare ogni partita della prima giornata in una città diversa del mondo per esportare il calcio italiano”.
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