Baby che ha visto crescere e che soprattutto ha cresciuto, quando è stato allenatore della Primavera azzurra. Si parte, e non potrebbe essere altrimenti, dal bomber che sta convincendo sempre più Mazzarri: Camillo Ciano. “Camillo ha una caratteristica fondamentale: la conclusione. Vede la porta come un attaccante di serie A – spiega Apuzzo – e riesce a trovare sempre lo spiraglio per il tiro. So che ha fatto una buonissima impressione anche a Mazzarri e spero per lui che possa restare già quest’anno nel gruppo azzurro. Ritagliarsi anche solo qualche minuto in competizioni importanti e trovare qualche gol potrebbe aprire le porte ad una carriera che per doti tecniche e per qualità in zona gol già ha ottime basi”. Avanti con un altro pupillo, Raffaele Maiello. “Spesso – spiega Apuzzo – mi hanno chiesto di paragonare Raffaele a qualche altro centrocampista: io dico soltanto che questo ragazzo non può essere messo accanto a nessun altro giocatore. Ha una duttilità tattica straordinaria: può fare l’interno di centrocampo, l’esterno in una mediana a quattro o a cinque ed anche l’attaccante laterale nel tridente. Deve solo fare quello step fisico che gli consente di giocare ad altissimi livelli, anzi in massima serie. Per questo penso che un anno in serie B, dove possa giocare, può essere fondamentale per poi tornare a Napoli pronto per un palcoscenico come quello di Fuorigrotta”. Un altro della griglia dei canterani che può arrivare al sogno di giocare al San Paolo è Armando Izzo. “Qui stiamo parlando di un ’92, un giovanissimo, ma che – continua Apuzzo – è già il difensore centrale del futuro. Con me avrebbe giocato praticamente sempre, ha carattere, fisico, grinta ed intelligenza tattica. Semplicemente, deve solo essere accompagnato nella sua crescita per diventare uno dei migliori centrali d’Italia”. Da un difensore all’altro: Francesco Monda. “Francesco è uno che ha un fisico da incorniciare ed anche di testa è molto bravo. Resta solo da capire se migliorerà nel breve e col piede”. Si passa sulla fascia con Alessandro Diana. “Per me – spiega Apuzzo – stiamo parlando di un esterno che può avere un grandissimo avvenire: ma deve fare una sterzata di mentalità. Spinge come pochi, ha un tocco da trequartista, ma sciupa tutto se non migliora caratterialmente”. Passiamo al cuore della mediana: “Liccardo – continua Apuzzo – deve velocizzarsi, ma ha forza e tecnica. Chi, invece, mi ha impressionato meno nella stagione appena passata è Gigi Sepe: ha le qualità per essere un grande portiere, ma deve ritrovarsi, deve cercare la sua dimensione”. Dopo aver fatto un paio di passi indietro, facciamone tre in avanti e chiudiamo con gli attaccanti. “Varriale ha dei buoni numeri, Lorenzo Insigne è come un figlio sul terreno di gioco: l’ho lanciato e so bene che se riesce a crescere fisicamente può arrivare lontanissimo ed essere decisivo anche in A”.
LA REDAZIONE
Fonte: Il Roma
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