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Antognoni: “Il gioco del Napoli mi diverte. Che lezione alla Roma”

Quando nel calcio esistevano le bandiere,a Firenze sventolava quella di Giancarlo Antognoni,capitano e leader,uno degli indimenticabili campioni del mondo di Spagna’82.Della“Viola”che domani affronta il Napoli è rimasto grande tifoso. «Ho paura che anche questa volta ci fate lo scherzetto.Vedo gli azzurri più in palla della Fiorentina, viaggiano con il vento in poppa».

Lo dicono i risultati di campionato o di Europa League?«Entrambi. Il Napoli ha ingranato la marcia e ha iniziato la sua rincorsa.Ha dominato la Roma e dilagato in Europa.Noi abbiamo perso con la Sampdoria e pareggiato all’ultimo minuto in Coppa.Se tanto mi dà tanto…».

Che fa?Scaramanzia?«No,giudico la realtà.È una partita da tripla. La Fiorentina può vincere se indovina la gara perfetta. Passa il Napoli invece se si ripete sui livelli della sfida contro i giallorossi. Sulla carta è favorito ed è giusto che sia così,ora è superiore purea livello di condizione fisica».

Una sua frase scalda il cuore dei napoletani: vedo il Napoli in tv perché mi diverto.«È vero,confermo:non sono uno di quelli che sta attaccato alla televisione senza perdersi alcuna partita ma quando c’è il Napoli,guardo molto volentieri le sue gare.È l’unica formazione che mi diverte,pratica un gran calcio».

Il merito è di quel signore spagnolo che sta in panchina?«Direi proprio di sì.Ha un’idea del football che appassiona,molto propositiva e votata al gioco offensivo.A lui interessa creare occasioni e fare gol.È uno dei pochi che cerca di imporre questa mentalità nel campionato italiano».

In un paese, dice Arrigo Sacchi,dove la cultura del pallone è fortemente arretrata. È vero che pensiamo solo a difenderci?«Purtroppo sì.Dobbiamo salvaguardare le nostre tradizioni e la nostra scuola,che sono difesa e contropiede.In Italia tantissime squadre si affidano ancora alle ripartenze. Il detto “la miglior difesa è l’attacco”non vale per noi. Altrove si vince provando a segnare un gol più degli avversari, qui vince chi ha la difesa migliore».

E Montella che tipo è? Italianista o più vicino a Benitez?«Il paragone non regge,guardiamo il palmarès di Rafa e quello di Vincenzino che allena in A da appena due anni. Però lui ha una visione tutto sommato simile, gli piace comandare la partita ma non possiede l’impostazione offensiva di Benitez. L’impronta calcistica che lo spagnolo sta cercando di dare al Napoli è molto simile a quella che domina in Inghilterra e Spagna».

Questione di uomini anche.«Vengono i brividi a leggere i nomi degli attaccanti azzurri. Tutti possono far gol in qualsiasi momento,va detto però che in difesa i partenopei concedono sempre qualcosa all’avversario.Non dimentichiamo che la Fiorentina è parecchio jellata: sono finiti fuori uso prima Rossi, poi Gomez,adesso Bernardeschi. Gomez si sta riprendendo ma impiegherà parecchio prima di tornare ai suoi livelli».

Invidia un pochino Higuain?«Mamma mia che giocatore!Ha tutto del bomber,adesso si è rimesso a fare gol e non si ferma più.Come si può non invidiare un centravanti simile?».

Parliamo della sua Fiorentina.«La classifica dice tutto.Con la rosa al completo poteva aspirare a qualcosa di positivo. In quest’emergenza,Montella deve indovinare la formazione giusta ogni settimana e l’undici che va in campo non è mai quello che il tecnico aveva immaginato ad inizio stagione».

L’attacco è il reparto che crea i principali contrattempi?«L’infortunio di Bernardeschi è l’ultimo di una serie sfortunata,moralmente un ko per la squadra che stava crescendo. Babacar attraversa un buon momento,forse Montella dovrebbe avanzare Vargas e Cuadrado al fianco di Gomez».

Cosa fa dire a un fiorentino che gli azzurri sono super?«Ho ancora negli occhi la vittoria sulla Roma:il Napoli è stato devastante.Quella prestazione è stata una lezione di calcio.Quando giocacosì, degli azzurri mi piace tutto».

Dove potranno arrivare Napoli e Fiorentina in campionato?«Ve lo dirò dopo la partita di domani».

Fonte: Il Mattino

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