Alberto Zaccheroni, che lo scudetto al Milan lo vinse in rimonta sulla Lazio, da allenatore esperto sa comunque che è sempre bene non lasciare andar via gli avversari. Ecco alcune sue dichiarazioni ad Il Mattino:
«È ancora presto per avere delle indicazioni precise, però sarà un turno di campionato in cui qualcuna accumulerà ritardo e questo non è mai positivo. Basta ricordare che il Napoli nello scorso campionato pagò i punti persi ad ottobre nella lotta scudetto e in quella per il secondo posto».
Napoli che invece finora ha fatto l’en plein, ventuno nelle prime sette giornate: cosa è cambiato?
«Il Napoli sta assicurando grande continuità di prestazioni e non è vero che corre più degli altri ma corre meglio. Come qualcuno ama ancora dire quando gioca il Napoli suda la palla, gli azzurri la muovono con grande velocità».
Grazie a Sarri che ha creato un’organizzazione perfetta.
«Grazie a Sarri e alla disponibilità dei calciatori. Noi allenatori abbiamo delle idee ma per poterle mettere in pratica ci vuole chi ti segue. Ecco, tutti i giocatori vorrebbero risposte immediate, invece il calcio è fatto di tempi e spazi: per gestirli al meglio occorre la ripetitività e per questo sono necessari fasi più lunghe per l’apprendimento».
Per questo il Napoli ora è un’orchestra perfetta?
«È evidente che nel Napoli chi ha la palla sa sempre in automatico cosa fare, lo sanno anche gli avversari ma non riescono a chiudere in tempo perché gli azzurri lo fanno con disinvoltura e velocità. E poi si divertono, sembrano bambini che giocano in un parco».
La Juve sempre favorita anche per lo scudetto?
«Sì, anche per lo scudetto. Il Napoli gioca meglio ma la Juventus ha un organico più importante, più ampio e con maggiori soluzioni. Il Napoli sta cercando di ridurre il gap con il gioco ma per sfruttare al massimo la velocità i cambi di Sarri devono essere sempre gli stessi, la Juve invece se ne cambia tre all’inizio contemporaneamente ne risente di meno, come pure accusa meno gli infortuni nella stessa fase».
Roma-Napoli, l’anno scorso la decise Mertens: che pensa dell’esplosione di Dries tra i candidati al Pallone d’Oro?
«In questo momento Mertens è fenomenale, immarcabile da un solo difensore, si può fermare solo di reparto».
Un altro protagonista è Insigne, come l’ha visto in Nazionale?
«Il copione nell’Italia non è letto ripetutamente come quello del Napoli che invece è letto e riletto quotidianamente. Questa la differenza: nell’Italia deve guardare i movimenti degli altri e fare la giocata, nel Napoli la fa ad occhi chiusi. A me comunque è piaciuto e poi la Nazionale non può rinunciare al migliore talento che c’è in Italia».
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