A Crotone sarà una festa. Parola di Massimo Mauro, calabrese doc, ex Napoli dell’era Maradona e ora apprezzato opinionista televisivo Sky. L’entusiasmo del Crotone contro la frenesia di riscatto degli azzurri? «Più o meno possiamo dire così. Non inganni la classifica, la squadra di Nicola gioca un calcio dignitoso e domenica ha sfiorato il colpaccio in casa del Sassuolo che avrebbe meritato ampiamente». Chi farà festa questa sera? «Il Crotone, a prescindere dal risultato. Per loro ogni domenica trascorsa in serie A è come vivere uno storico appuntamento». Va bene l’entusiasmo, va bene lo stadio nuovo ma un solo punto conquistato finora non è troppo poco rispetto alle previsioni del club? «Non credo che il presidente Vrenna si aspettasse chissà quale campionato. Manca qualche punticino in graduatoria ma il Crotone viaggia in linea con le proprie possibilità». Non si poteva fare di più? «Nel senso di investire? No, assolutamente. Oltre certe spese non si può andare se si vuole tenere a galla la società. La serie A è un grande regalo che squadra e dirigenti hanno fatto alla città. Guai a fare il passo più lungo della gamba». Il campionato sembra aver assegnato già due posizioni definitive: la prima e l’ultima. «Sulla prima sono d’accordo. Sul Crotone aspettiamo qualche turno, non gioca male, ha bisogno di prendere fiducia dopo un risultato positivo. La squadra è giovane, mi auguro che non venga stravolta e che non si cambi l’allenatore. È un gruppo impostato per il futuro, che sta facendo esperienza e che deve crescere». Vuoi vedere che si riprende proprio oggi? «Mi rifiuto di credere che il Napoli non possa vincere. L’ambiente sarà particolare, stimolerà molto i padroni di casa ma poi quando vai in campo conta soltanto la forza di una formazione». Tre sconfitte consecutive non sono facili da azzerare. «Ma nemmeno il Crotone è impossibile da battere. Anzi, ben venga questa sfida per Sarri: ha la possibilità di respirare ossigeno puro». Gli azzurri sono in crisi? «Dopo tre ko di fila condizionati da tanti errori, la risposta può essere soltanto positiva. Il problema è trovare una giusta causa». Problema fisico, mentale o tattico? «Escluderei la prima ipotesi, i giocatori corrono fino al novantesimo». Si è bloccato qualcosa nella loro testa? «Quando le aspettative sono enormi, occorre un grande equilibrio nello spogliatoio. Certe voci non devono venir fuori: mi riferisco a De Laurentiis che ha sbandierato ai quattro venti la cifra rifiutata per Koulibaly. Ho l’impressione che il ragazzo ne abbia risentito». E poi c’è questo benedetto schema che non cambia mai. «Il 4-3-3 è diventato il marchio di fabbrica di Sarri. Anch’io mi sarei aspettato qualche innovazione ma evidentemente l’allenatore ha massima fiducia in questo tipo di gioco». Però gli avversari hanno imparato a memoria il trucchetto per bloccare il Napoli. «Ci può stare che Sarri non voglia stravolgere modulo. Per come lui dispone la squadra in campo, deve poter fare affidamento su esterni straordinari. Il Napoli sulle fasce ha calciatori buoni ma non straordinari». Non sarebbe il caso di provare altre soluzioni? «Io aspetterei Crotone ed Empoli. È chiaro che se non arrivano sei punti da queste due sfide, qualcosa va modificato in fretta». Intervista integrale sull’edizione odierna de Il Mattino.
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