«La maledizione di Guttman? Ma io sono cattolico fervente, vado in giro con l’acqua santa, figurarsi se mi facevo intimidire da quella credenza che circolava a Lisbona». La «velha raposa», la vecchia volpe, come chiamano in Portogallo Giovanni Trapattoni racconta il suo Benfica, l’anno del suo trionfo nel campionato lusitano, i successi nelle coppe internazionali e le delusioni e avverte: «Il Benfica è una squadra con una grande storia. Ma la storia non va in campo: ci vanno i giocatori. E quelli del Napoli mi sembrano più forti».
Trapattoni, questo Napoli vola anche senza Higuain? «L’ho sempre detto: la chiave per vincere è far comprendere che tutti sono utili ma nessuno è indispensabile».
Anche Sarri ha dovuto mettere in fretta il passato alle spalle? «Ha un gioco offensivo, spettacolare, con un rendimento elevato. Ma ha un grande equilibrio tattico, perché altrimenti non si vincono le partite. Guardo sempre con piacere giocare il Napoli e sono curioso di vederlo in azione in Champions: riuscirà il Napoli a imporre il suo gioco come in serie A? Queste sono serate speciali, nelle quali i giocatori possono avere dei rendimenti differenti rispetto al campionato. Perché le motivazioni possono fare la differenza».
Milik a Kiev ha avuto un esordio da grande attaccante. Fino ad adesso un bello di notte? «Ma mi pare che anche in campionato stia segnando con una certa continuità. È un attaccante potente, per certi versi anche piuttosto freddo. A Napoli sono sempre abituati ai sudamericani che lì si trovano quasi a casa loro. Questo ragazzo che viene dal Nord Europa mi sta stupendo. In positivo».
E il Napoli che parte può recitare in questa Champions? «Un passo alla volta. Per prima cosa garantirsi il passaggio agli ottavi e poi incrociare le dite: un buon sorteggio, una buona dose di fortuna e magari può anche sognare… Però io fossi negli azzurri penserei soprattutto ad arrivare fino in fono al campionato».
Chi di questo Napoli porterebbe in una sua squadra? «Tanti, ma in particolare c’è lo spagnolo che gioca sulla fascia, Callejon, che sotto il profilo tattico è una manna dal cielo. Grazie a lui Sarri ha sempre un uomo in più: quando attacca e quando difende».
C’è una morale, alla fine, che vuole trasferire a Sarri per provare ad andare avanti in Champions? «Non ascolti nessuno e non si lasci impressionare dalle tensioni dell’ambiente. Ogni piazza vuole sempre di più ma lui ignori tutto, col Napoli potrà fare moltra strada in Europa e in Italia»
fonte: il mattino
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