L’ex mister di Napoli e Juventus ed attuale mister del Leicester, Claudio Ranieri, è stato intervistato dai colleghi del Corriere dello Sport. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
In Italia lei ha seguito alcune squadre-fenomeno di provincia come il Foggia, il Chievo e l’Empoli. Sul piano delle emozioni, il Leicester ricorda una di queste?
«E’ una storia simile per i sentimenti che provoca, ma il paragone con le tre squadre italiane, da un punto di vista strettamente calcistico, non ci sta granché: Foggia, Chievo ed Empoli sono state costruite nel tempo, mentre noi siamo nati… subito».
Juventus-Napoli è decisiva per lo scudetto?
«No, non lo è in nessun caso. Sarà invece uno scontro bellissimo. Il Napoli è avvantaggiato dai due punti in più in classifica, ma dall’altra parte c’è una squadra abituata a lottare e stare sempre ai vertici, in più gioca in casa e in certe partite il fattore-campo pesa. E’ una gara da tripla».
Fattore-campo… doppio, visto il divieto per i tifosi napoletani.
«E’ un peccato che non possano andare a Torino, allo spettacolo mancherà qualcosa. Sono decisioni difficili da comprendere perché non si dovrebbe mai privare una partita della gente e la gente della partita. Lo sport è la felicità di chi tifa».
Morgan è il suo Koulibaly?
«No, non si somigliano. E’ capitano della nazionale giamaicana ed è un altro giocatore di grande esperienza con una forza fisica spaventosa. Dalla stagione scorsa a oggi non si è mai fermato. In estate, con la Giamaica, ha fatto prima la Coppa America in Cile, dall’11 al 20 giugno, poi, sempre con la Giamaica, è andato in Canada per la Gold Cup, la Coppa del Nord e Centro America, iniziata il 7 luglio e finita il 20 dello stesso mese. In quel torneo, Morgan è arrivato in finale (persa 1-3 contro il Messico, ndr). L’8 agosto era regolarmente in campo al debutto in Premier League contro il Sunderland (4-2 per il Leicester, ndr) e da allora ha sempre giocato senza saltare nemmeno un minuto. Ogni tanto lo lascio libero per 3-4 giorni per farlo riposare mentalmente, ma secondo me non ne ha nemmeno bisogno…».
Fuchs potrebbe giocare in una grande di Serie A?
«Per ora lo tengo con me. E’ un terzino che spinge tantissimo, con un piede sinistro fantastico, ed è molto attento in fase difensiva».
Non solo Vardy, ma anche Huth,Drinkwater, Kantè, Mahrez. Dopo aver creato una squadra, un gruppo del genere, qual è il suo prossimo obiettivo?
«Quello del presidente. Quando ho firmato, il nostro programma era chiaro: c’era da costruire questa squadra portandola gradualmente ai primi posti. Sappiamo di vivere un anno particolare, stiamo andando bene perché le grandi non stanno tenendo il ritmo, ma il nostro piano non cambierà il prossimo anno, al di là di quanto accadrà alla fine di questa stagione. Dovremo continuare a costruire per puntare, nel giro di 3-4 anni, ai primi posti della Premier e lottare per l’Europa. Se per un anno abbiamo anticipato tutto questo non dobbiamo esaltarci, il prossimo anno ripartiamo da zero».
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