Westfalenstadion, o Iduna Park se preferite, fortino inespugnabile. Pubblico caloroso, spalti gremiti, e quel muro giallo in curva che incute timore solo a guardarlo. Cadute eccellenti ci sono state in quel di Dortmund, basti pensare a Manchester City o Real Madrid. Nonostante ciò sono sempre vive le speranze del Napoli di riuscire a fare il colpaccio, o quantomeno di uscire da Dortmund con un pareggio in mano. Missione impossibile, a detta di tanti pseudo-esperti di calcio. Eppure, tra le compagini della Serie A, c’è chi è già riuscita a fare l’impresa. Non sarebbe quindi una novità il successo di una compagine italica a Dortmund. Era il settembre del 2008, allora la seconda competizione Uefa non si chiamava ancora Europa League, e l’Udinese di Pasquale Marino riuscì a battere per 2-0 il Borussia, al Westfalenstadion.
Era l’Udinese di Sanchez, Quagliarella, D’Agostino, ma soprattutto di Floro Flores e Inler. Già perché a segnare le due reti furono proprio loro. Un napoletano, cresciuto nelle giovanili partenopee, ed uno che qualche anno dopo lascerà Udine proprio per il capoluogo campano. Certo, di fronte non c’era ancora quel Borussia capace di stupire in patria e in Europa, ma quella squadra, allenata sempre da Klopp, poteva annoverare tra i suoi uomini già giocatori come Weidenfeller, Hummel, Subotic e Blazscikovsky. Uno smacco a domicilio che i tedeschi ricambieranno con un 2-0 al Friuli, anche se alla fine a passare sarà l’Udinese grazie ai calci di rigore. Ma questo è secondario, di fronte all’incredibile destino che vide segnare Floro Flores ed Inler al Westfalenstadion. Per un popolo scaramantico come quello partenopeo questo vuol dire sempre qualcosa. Un figlio naturale di Napoli e uno adottivo. E se pensiamo che Inler non è nuovo a gol in gare decisive, Villareal docet, ecco che il prepartita del tifoso napoletano diventa più tranquillo. E, in mancanza di un Floro Flores, il suo posto potrebbe sempre essere preso da un altro napoletano, un Lorenzo Insigne ad esempio. Giusto un altro che di gol al Borussia se ne intende.
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