Miti di ieri, speranze di oggi. Tanto Napoli allo storico ritrovo del Gambrinus, dove si è tenuta la presentazione del libro di Stefano Ceci, agente del Pibe, “Maradona, il mio sogno da bambino”. Lo storico massaggiatore azzurro Salvatore Carmando, l’attuale magazziniere della SSC Napoli Tommaso Starace, il capitano di mille battaglie Peppe Bruscolotti…pezzi di storia calcistica partenopea che hanno voluto prendere parte alla kermesse con sentita passione. Ad accompagnare l’amico più fidato del fratello, Hugo Maradona.
Moderatore del tavolo di discussione il giornalista Francesco Marolda, che apre il dialogo: “Di solito quando leggo un libro cerco di dargli sempre un significato. In questo caso mi sono imbattuto in un testo a dir poco romantico, che stona in un mondo così materialistico come quello di oggi. Il messaggio è quello della tenacia della forza di vole realizzare il proprio sogno. Stefano Ceci ci è riuscito costruendo sotto la sua testa un corpo ad immagine e somiglianza di Maradona e divenendo così un essere quasi mitologico. Voleva diventare il miglior amico del Pibe…”.
Interviene dunque l’autore Stefano Ceci: “Ho vissuto in simbiosi con Diego, il medico legale di Catanzaro mi disse che ero Maradona-dipendente. Sono ingrassato, dimagrito e mi sono perfino ammalato come lui. Da ragazzino partivo di domenica all’alba dalla Calabria, arrivavo a Napoli e mi arrampicavo sulla tettoia del San Paolo aspettando dalle 6 il momento della partita. L’episodio chiave che creò un legame indissolubile con Diego avvenne nel ‘2000, quando mi recai a Cuba per andarlo a trovare. Vidi una persona sola ed in condizioni gravi. Potevo tranquillamente andarmene dopo aver fatto la classica foto ed aver ricevuto un autografo, ma decisi di restargli accanto. Da allora non ci siamo più separati…Una volta in Messico mi disse che si aspettava prima o poi un mio tradimento, così come aveva fatto la maggior parte dei suoi cortigiani. Io dissi che non gli avrei mai dato quella soddisfazione (ride, ndr)”. Prende poi la parola Hugo Maradona: “Etichetta di raccomandato? Non mi ha mai dato fastidio, l’etichetta Maradona mi è stata data da mio padre non da Diego. Ringrazio Stefano, è uno dei pochi che non ha speculato sul nostro cognome”. Incalza Salvatore Carmando, che ricorda: “Napoli ama Diego, ma in tanti l’hanno tradito. Tante verità non sono mai uscite fuori. Aneddoto significativo? La cosa che porterò sempre nel cuore è la scena del passaggio di fascia da Peppe (Bruscolotti, ndr) a Diego, che pianse di gioia…”. Lo stesso Bruscolotti non risparmia un commento affettuoso: “Chi ha avuto modo di conoscere Diego ha potuto ammirare un essere completamente diverso da tutti gli altri. Non ha mai usato un termine spiacevole con i suoi compagni. Gli consigliai più volte di non frequentare certe persone…”.
Ecco il video messaggio mandato da Diego Armando Maradona:
Ecco gli scatti principali dell’evento:
Dal nostro inviato al Gambrinus Antonio Fusco
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