Mancano meno di due settimane all’inizio del campionato di Serie A, che per molti vuol dire anche la fine dell’estate e l’inizio di un nuovo anno, per chi è abituato a tener conto dei calendari scolastici/calcistici. Però, per chi è fortunato, c’è ancora tempo per prendere il sole in spiaggia, sorseggiare un cocktail e ascoltare un po’ di musica. Il calcio è da sempre stato legato al mondo della musica. Oggi sono sempre di più i calciatori accompagnati dalle loro vistose cuffie nei rituali prepartita. Un goal lo ricordiamo ricamato dalle parole di un telecronista, da una sensazione provata allo stadio o da una canzone a cui l’abbiamo legato, come un amore, che magari prima o poi finisce, ma ci sarà un istante esatto che si lega alle note di un brano e finisce per restare dentro di noi, per sempre. Il tentativo è quello di stilare una classifica (assolutamente aleatoria) di 10 brani legati in qualche modo al mondo del calcio. Un gioco per distrarsi un attimo dal calciomercato e dalla cocente attesa per il preliminare di Champions League.
10 – Tu Corri! (Gemelli Diversi, Fuego, 2002)
Per chi è nato negli anni ’90 e nei primi anni 2000 era poco più di un adolescente avrà sicuramente sognato di diventare un calciatore sulle note di questo pezzo dei Gemelli Diversi. La storia di un ragazzo che scegliere di seguire il sogno di diventare un calciatore professionista, contro i pregiudizi e l’opinione degli altri, “Lui corre senza paura e da solo” verso il suo obiettivo. Il videoclip della canzone comincia con delle immagini molto care al pubblico partenopeo: un giovane Maradona ripreso mentre palleggia.
9 – Life is Life (Opus, Live is Life, 1984)
Da Maradona a Maradona, per un pezzo pop rock nato nel 1984 durante un concerto degli Opus ad Oberwart per festeggiare l’undicesimo anniversario della nascita del gruppo, ma diventato popolare 3 anni più tardi. Il 19 aprile 1989 si gioca Bayern Monaco-Napoli all’Olympiastadion di Monaco di Baviera, semifinale di ritorno di Coppa Uefa. Dagli altoparlanti dello stadio parte Life is Life, da lì si scrisse la storia con le note della canzone che da quel momento si legarono per sempre a Diego Armando Maradona che cominciò a palleggiare con gli scarpini slacciati, mentre i suoi compagni svolgevano gli esercizi di riscaldamento. La sfida finì 2 a 2 con doppietta di Careca, in virtù del 2 a 0 dell’andata il Napoli conquistò l’accesso alla Finale, poi vinta, contro lo Stoccarda.
8 – L’estate sta finendo (Righeira, 1985)
Pezzo tipico della musica elettronica italiana degli anni ’90. Il brano c’entra poco con il calcio nel testo, dove parla della malinconia che la fine della stagione estiva provoca, legata alla sensazione di nostalgia verso la donna di cui il protagonista della canzone è innamorato e che ora ha accanto a se un altro uomo a farle compagnia. Buffo come il testo di una canzone triste sia stato riadattato e trasformato, nella musica, in quello che per i tifosi del Napoli è diventato un vero e proprio inno: “Un giorno all’improvviso, mi innamorai di te”. Un sentimento d’amore, questa volta condiviso, ed esportato in tutte le curve del mondo, tra cui Barcellona e Atletico Madrid.
7 – Un’estate italiana (Edoardo Bennato, Gianna Nannini, 1990)
Sono cominciati gli anni ’90, sta per terminare l’era Maradona a Napoli e l’Italia, in pieno boom economico, si prepara ad ospitare i mondiali di calcio con ‘Ciao’, una mascotte quantomeno discutibile. Il pezzo delle ‘notti magiche’ azzurre è ‘Un’estate italiana’, colonna sonora di Italia ’90, riadattamento del brano di Giorgio Moroder, To Be Number One, uscito nel 1987. In Italia ‘Notti Magiche’ è ricordato per essere l’ultimo vero 45 giri a sfondare nel mercato musicale prima della sparizione di tale supporto ed è legato al volto di Totò Schillaci, eroe per caso di una nazionale che sognò fino alle Semifinali dove, nella sua Napoli, Maradona eliminò gli azzurri per poi perdere in semifinale a Roma contro la Germania.
6 – Seven Nation Army (White Stripes, Elephant, 2003)
E’ l’estate del 2006, il calcio italiano è travolto dallo scandalo calciopoli, che porterà a pesanti penalizzazioni di molte big del nostro calcio, tra cui la retrocessione in serie B per illecito sportivo della Juventus. Ma è anche l’estate dei mondiali in Germania, l’estate dove Totti, a rischio convocazione per il fallo di Vanigli in un Roma-Empoli, canticchia il brano della band di Detroit in un’intervista post partita con un semplice “po po po po po po”. Il gioco è fatto. Il ritornello diviene la colonna sonora del tifo azzurro al mondiale, una scalata fino al rigore di Grosso contro la Francia che ci colloca sul gradino più alto del calcio mondiale, l’Italia è campione del mondo il 9 luglio 2006 e la colonna sonora è di quelle indimenticabili. Un film già scritto.
5 – Song 2 (Blur, 1997)
Il 3 dicembre 1994 la Sony Computer Entertainment rivela al mondo la Play Station, che rivoluzionerà il mondo dei videogame. Due anni più tardi i Blur, all’RDS di Dublino, presenteranno live Song 2, chiamata così semplicemente “perché non le avevano dato un nome”, parola del frontman della band inglese. Il brano inoltre dura esattamente due minuti e due secondi, il suo ritornello è stato decretato il sesto più esplosivo della storia dalla rivista NME e molti lo ricordano soprattutto per l’intro del gioco di calcio FIFA 98, il titolo dedicato ai mondiali francesi che hanno mostrato al mondo chi fosse Zinedine Zidane.
4 – Rockafeller Skank (Fatboy Slim, You’ve come a long way baby, 1998)
La EA Sports a quanto pare non sbaglia un colpo per la scelta delle colonne sonore dei suoi videogame. Dopo i Blur è la volta di Fatboy Slim, musicista big beat inglese, che nel 1998 lancia la sua Rockafeller Skank, composta principalmente nella ripetizione della frase «Right about now, the funk soul brother. Check it out now, the funk soul brother», tratta da un campione vocale del rapper Lord Finesse del gruppo D.I.T.C. La canzone trovò la sua consacrazione grazie ancora una volta ad un videogame, FIFA 99, dove il pezzo fu scelto come colonna sonora del video introduttivo.
3 – Just Can’t Get Enought (Depeche Mode, Speak e Spell, 1981)
Scritta da Vince Clarke, tastierista e compositore britannico fondatore dei Depeche Mode, il brano permise al gruppo di consolidarsi anche negli Stati Uniti. Il legame con il calcio? Basta andare sugli spalti del Celtic Park di Glasgow, dove i tifosi biancoverdi ad ogni gara intonano il ritornello della canzone. “Non ne abbiamo mai abbastanza”, del Celtic, dello stadio, della passione, del calcio, un leitmotiv per ogni tifoso. Il coro è stato ripreso anche dai tifosi del Liverpool dove le due tifoserie sono unite anche dal famoso “You’ll Never Walk Alone”.
2 – La leva calcistica della classe ’68 (Francesco De Gregori, Titanic, 1982)
Calcio, poesia e filosofia nel testo e nella musica del cantautore romano. La storia delle angosce e delle paure di un bambino che affronta il provino per una squadra di calcio, le sue sensazioni, i dolori e le gioie ed una frase che diviene filosofia di vita: “Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia…” Anche perché poi la storia ci racconta di un lieto fine e di una maglia, la numero 7, finalmente indossata da Nino. C’è anche una diatriba su a chi fosse dedicata questa canzone, molti erroneamente hanno pensato che il protagonista fosse Bruno Conti, in realtà il brano è dedicato ad Agostino Di Bartolomei, storico centrocampista di Roma e Milan, il capitano della Roma che vinse lo scudetto nel 1983.
1 – Wonderwall (Oasis, (What’s the Story) Morning Glory?, 1995)
Forse con il calcio c’entra poco (o tutto). Dipende da che punto di vista si osserva la questione. Riferimenti ce ne sono. I fratelli Gallagher sono tifosissimi del Manchester City, storica la frase di Noel che disse: “Se avessi pensato che sciogliere gli Oasis avrebbe significato per il City vincere il campionato lo avrei fatto quindici anni fa”. Nial e Noel sono nati a mezzora da Main Road, la vecchia casa del Manchester City e frequentavano lo stadio assieme a vecchi amici hooligans. Il vero totem dell’Etihad Stadium è diventato proprio il brano “Wonderwall”, intonato da tutti i tifosi Citizen ed è probabilmente la più bella dedica d’amore che si possa fare: “Because Maybe, You’re gonna be the one that saves me, and after all, you’re my wonderwall”, ovvero che la persona che si ama è colei che ci salverà e sarà il nostro “wonderwall” che letteralmente vuol dire “Muro delle meraviglie” ma è riferita ad un concetto espresso da John Lennon in merito a qualcuno che è talmente presente nei nostri pensieri da non riuscir ad uscire dalla nostra testa. Magari non tutti siamo riusciti a trovare qualcuno a cui dedicare il pezzo degli Oasis, o forse sì. Basta andare la domenica allo stadio.
A cura di Andrea Cardone
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