Un amore nato così, per casualità, ben 12 anni fa. Il Napoli era appena salito di categoria, approdando in serie A, dopo la partita di Marassi contro il Genoa. Finisce la stagione, è festa si ma è anche tempo di acquisti. 28 Giugno 2007, data di arrivo di Ezequiel Lavezzi e di Marek Hamsik, giunto a Napoli tra curiosità e perplessità della gente; alla fine parlavamo di un ragazzino di 20 anni, appena approdato nella massima serie italiana. Non ci si aspettava un granché. Cosa poteva garantire un ragazzo presentatosi con una semplice maglietta, un bermuda e delle infradito al piede, in serie A? Poco e niente, o almeno così si credeva. Già, perché Marek Hamsik, da subito, ha saputo conquistare il cuore del popolo napoletano tra gioco e ripercussioni varie, servendo i suoi compagni con grande intelligenza e visione di gioco, arrivando poi a siglare la sua prima rete con la maglia azzurra, in campionato, il 16 Settembre, contro la Sampdoria. Da lì è iniziato tutto: gioia, dolore, svago, duro lavoro, che l’hanno portato 10 anni dopo a superare il record del Pibe de oro, con ben 115 gol nel palmares. Criticato per il suo andamento molto altalenante ma sempre amato ed applaudito. L’unico in grado di ottenere sempre amore anche quando la squadra non otteneva buoni risultati, l’unico, forse, di questi tempi, ad amare la maglia veramente. Sembrava essere giunti al capolinea: si mormorava che Ancelotti non potesse garantirgli il posto titolare, l’età si fa sentire così come lo stipendio che in Cina gli hanno proposto. Sarebbe potuto essere un addio molto comprensivo ma parliamo pur sempre di saluti. Così com’è dura vedere un figlio allontanarsi dal proprio nucleo familiare, così sarebbe stata dura pensare a Marek Hamsik lontano dal suo, da Napoli, lui che ne è figlio da tanti, troppi anni. Amarezza e comprensione sarebbero stati gli stati d’animo palpabili in queste ore di mercato, che alla fine non avrebbero potuto fare altro che sfociare in una sola ed unica parola adatta ad un giocatore ma soprattutto ad un uomo come Hamsik e cioè, semplicemente, grazie. Grazie per le emozioni che ci hai regalato o, come meglio nel nostro caso, grazie ancora una volta per averci dimostrato il tuo amore. Grazie per essere rimasto a casa.
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