Fernando Llorente, è stato presentato questa mattina in conferenza stampa come nuovo calciatore dell’Udinese. Queste le sue parole:
Cosa vi siete detti con mister Gotti?
“Abbiamo parlato di calcio e mi sono messo subito a disposizione. Ieri c’è stato il primo allenamento e mi sono subito trovato benissimo in gruppo”.
Hai sempre lottato per le coppe, l’Udinese si trova in una situazione non brillantissima. Ti spaventa lottare per un obiettivo diverso come quello di raggiungere la parte sinistra della classifica?
“Ho auto la fortuna di vivere situazioni difficili, sono quelle che ti fanno migliorare e crescere”.
Con Guidolin allo Swansea hai giocato con il 4-2-3-1, Gotti invece utilizza il 3-5-2. Hai una predilezione per il sistema di gioco?
“No, sono abituato ad adattarmi. Con il 3-5-2, per esempio, ho giocato anche nella Juve, l’importante è giocare con continuità”.
Cosa ti ha detto Deulofeu dei suoi primi mesi a Udine?
“Ho avuto tempo di parlare con lui e sicuramente avremo modo di parlare ancora molto. Abbiamo già giocato assieme, è un gran giocatore che purtroppo ha avuto problemi di infortuni. Non è facile recuperare da queste situazioni ma sta lavorando durissimo”.
Il tuo gol più importante?
“Quello al City col Tottenham è stato importante, ma ne ho fatti parecchi anche con l’Athletic Bilbao, con la Juve… Un po’ dappertutto”.
Sei anche l’idolo di molte supporter, mentre la tifoseria maschile apprezza le tue qualità tecniche.
“Ringrazio tutti, tifosi e tifose. Spero di ripagarli con tanti gol”.
Cosa ti ha spinto a scegliere l’Udinese?
“L’organizzazione fantastica di un club che si prende molto cura dei giocatori. Ho parlato anche con Pereyra, che è un amico conosciuto alla Juventus, con De Paul e Deulofeu. Tutti mi hanno parlato molto bene dell’Udinese e mi hanno convinto”.
Cosa ti aspetti da questa esperienza?
“La situazione attuale della squadra non è quella che ci si augurava a inizio campionato, ma i margini di miglioramento sono molto ampi e spero di dare un contributo importante”.
Preferisci giocare con un compagno di reparto più veloce o un giocatore con caratteristiche simili alle tue?
“Lo capiremo lavorando ogni giorno assieme, poi come farci giocare lo deciderà il mister”.
Come stai vivendo il periodo delle porte chiuse? L’assenza del pubblico per molti è un aiuto che viene a mancare, per altri è una pressione in meno.
“A me il pubblico dà carica, non pressione. I tifosi mancano tanto, il calcio ha bisogno di loro. Non vediamo l’ora di tornare a una vita normale”.
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