L’edizione odierna di Tuttosport attacca Aurelio De Laurentiis ed i compensi del Cda del Napoli (i più alti della serie A) rimarcando il fatto che gli azzurri sono stati il primo club italiano a mettere in cassa integrazione i propri dipendenti: “La crisi ha innescato provvedimenti economici da parte di alcuni club anche a carico dei dipendenti che sono stati posti in cassa integrazione: è scattata alla Sampdoria per 20 dipendenti, alla Roma per 77 e al Napoli per una trentina di lavoratori. E, poi, perché questo dato merita di essere incrociato con un altro che spesso sfugge (e in questo periodo viene ancora tenuto ancor più sotto traccia) alle attenzioni mediatiche e che riguarda i compensi che vengono elargiti ai componenti del Consiglio di amministrazione di ogni club. In vetta, invece, c’è il Napoli, la prima società a mettere in cassa integrazione i dipendenti, che elargisce 5 milioni di euro totali ai componenti del cda composto dal presidente De Laurentiis (che è anche amministratore delegato), dai figli Edoardo (vicepresidente) e Valentina, da sua moglie Jacqueline (vicepresidente), da Andrea Chiavelli, consigliere delegato e, dal 2015 è dal terzo figlio Luigi. Come vedete, dunque, non sono solo i calciatori a percepire compensi milionari mentre non tutti coloro che lavorano nel calcio percepiscono compensi milionari e sono invece nell’ordine di mille euro al mese. Va ricordata la decisione dei dirigenti dell’Udinese di auto ridursi gli emolumenti del 50 per cento”.
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