Campionato Allievi Lega Pro, s’affrontano ragazzi classe ’98 e ’99, la loro età oscilla tra i sedici e diciassette anni. Siamo ai play-off, è giusto che ci sia un po’ d’agonismo, la sana voglia di vincere ma è anche lecito immaginare che tutto si svolga nella cornice naturale del calcio giovanile: ragazzi felici di giocare a calcio, genitori che assistono curiosi e divertiti alle partite dei propri figli, allenatori che provano a far crescere le squadre e dirigenti che monitorano affinchè tutto vada nel migliore dei modi. Non si tratta di volere il paradiso in terra ma di credere che almeno il mondo dei settori giovanili sia protetto dalle scene che già intristiscono il calcio dei grandi soprattutto nelle categorie dilettantistiche, dove le frustrazioni spesso vincono sullo spettacolo.
Juve Stabia-Benevento, sedicesimi di finale del campionato Allievi Nazionali Lega Pro, ci ha riportato nella realtà, ha spento il sogno per cui dove giocano i ragazzini ci sia un clima sereno e non rovinato dalle tensioni della cultura della vittoria a tutti i costi. Tutto è cominciato nella gara d’andata, Benevento-Juve Stabia, svoltasi domenica 11 Maggio. Basta leggere il comunicato ufficiale e informarsi un po’ su entrambe le sponde per capire che la gara ha mostrato scene che non vorremmo mai vedere. Nel Benevento sono stati espulsi e squalificati l’allenatore Davide Ballarò per frasi offensive nei confronti dell’arbitro, l’attaccante Enrico Brignola e il difensore Pierpaolo Morganella. Fa ancora più riflettere la sezione del comunicato dello scorso 12 Maggio in merito alle ammende alla società, in questo caso vengono colpite il Como e il Benevento. La società lombarda rimediava 100 euro di multa per degli insulti all’arbitro durante Como-Prato mentre è molto più dettagliata e corposa la punizione al club sannita.
Il comunicato del giudice sportivo infligge al Benevento 500 euro di ammenda con tale motivazione: “per il comportamento dei propri sostenitori che, durante il secondo tempo, lanciavano una bottiglietta d’acqua contro l’A.A. e lo colpivano con sputi; inoltre, al termine della gara, ostruivano il passaggio della vettura dell’Arbitro e la colpivano con una mazza (r. A.E. e A.A.)”
Forse saremmo ingenui sognatori ma per noi è inammissibile che una gara del campionato Allievi abbia questo bollettino ufficiale all’indomani. In questi giorni infuocati per avvenimenti molto più gravi, in tanti ricordano la necessità di partire dall’educazione, dalla cultura dello sport, dal rispetto nei confronti di tutti. Il calcio giovanile deve indicare la strada, non scimmiottare le scene da frustrazione sociale emerse in altri contesti. L’aspetto più grave è che molto spesso le degenerazioni non partono dai ragazzi ma da chi dovrebbe dare l’esempio come genitori, allenatori e dirigenti. I fatti di Juve Stabia-Benevento non si fermano alla gara d’andata, al ritorno è avvenuto qualcosa di surreale. Il derby si è giocato a metà, solo la gara d’andata a Benevento è stata disputata sul campo, al ritorno a Castellammare le squadre non si sono mai schierate sul terreno di gioco. Agli ottavi è andata la Juve Stabia che affronterà la Cremonese ma il risultato è stato decretato dal giudice sportivo che ha assegnato al Benevento la sconfitta persa a tavolino per aver deciso di ritirare la squadra dopo aver consegnato la lista ufficiale di gara. I riflettori di tutta Italia su Juve Stabia-Benevento erano stati puntati già domenica pomeriggio a causa delle dichiarazioni dei dirigenti del Benevento che raccontavano di minacce, aggressioni verbali e fisiche e di un clima che avrebbe spinto la società sannita a non giocare la gara. I fatti descritti non hanno trovato conferma nel comunicato ufficiale della Figc, che ha ritenuto “che le circostanze addotte come motivo della decisione della società Benevento di non prendere parte alla gara non trovano alcun riscontro né la società, proponendo tempestivo reclamo, ha offerto elementi per poter valutare se il rifiuto di disputare la partita fosse giustificato”. La cronaca va riportata, ma in questa vicenda non ha vinto nessuno. Non sapremo mai i fatti con esattezza, solo chi c’era può avere un quadro dettagliato di tutta la situazione ma possiamo solo prendere atto che in questo Juve Stabia-Benevento non ha vinto nessuno, ha perso il calcio giovanile. Non ci sono vincitori nè sconfitti, non possono esserci quando l’entusiasmo dei ragazzi è sconfitto dalla cultura della vittoria. Lottare per vincere è importante ma non è l’unica cosa che conta, soprattutto quando la vera missione è formare degli uomini che possano costruire un calcio migliore.
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