Il giocatore della Stella Rossa El Fardou Mohamed Ben Nabouhane, più noto come Ben, ha parlato cosi ai microfoni de Il Corriere del Mezzogiorno:
In questo momento lei è uno degli attaccanti più prolifici d’Europa. Può descriverci che tipo di giocatore è? «Sono una punta veloce e intelligente. Provo sempre a giocare il mio calcio, allo stesso modo in cui giocavo quando ho iniziato la mia carriera: questo aspetto è molto importante per me ed è quello che mi consente di segnare tanto. Non ho l’ossessione di fare sempre gol, io voglio aiutare la squadra e costruire l’azione insieme ai miei compagni, come ho sempre fatto finora».
Cosa significa indossare una maglia gloriosa come quella della Stella Rossa? «Quando arrivi in un club del genere, devi sempre pensare all’importanza della squadra che rappresenti. Ma è facile farlo, perché i tifosi sono sempre lì con te, pronti a supportarti, a cantare e urlare come pazzi così le tue gambe girano a mille insieme a loro».
Lei ha girato in vari campionati europei, ma sembra aver trovato finalmente la sua dimensione in Serbia. Perché? «Ho trascorso momenti difficili nelle mie esperienze precedenti perché non sentivo l’amore che ora sento per me da parte della squadra e dell’allenatore: è difficile giocare quando non te ne viene data l’opportunità. Alla Stella Rossa ho trovato tutto ciò che mi mancava: il tecnico Vladan Milojevic ha fiducia in me, i tifosi e i miei compagni conoscono il mio valore e così è molto più facile giocare bene».
Cosa rappresenta per lei la Champions League? «Da quando ero bambino mi ricordo che ho sempre guardato le partite di questa competizione in tv e ora che sto per disputare un incontro di questo tipo, contro una squadra come il Napoli, mi sembra di realizzare il sogno mio e della mia famiglia che mi è sempre stata vicina e mi ha sostenuto fino al raggiungimento di questo traguardo eccezionale».
Qual è l’obiettivo della Stella Rossa? «La nostra ambizione è quella di vincere nuovamente il campionato in Serbia e poi vedremo cosa accadrà in Champions. Noi consideriamo la partecipazione a questo torneo come un premio per quanto abbiamo fatto di buono lo scorso anno dove abbiamo giocato davvero bene»
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