Questa sera vivrà probabilmente il più grande sogno della sua giovanissima carriera. Alessandro Pio Riccio, giovanissimo talento napoletano della Juventus, cresciuto nello Sport Village di Qualiano e scoperto da Gerardo Gallo, farà parte dei convocati di Andrea Pirlo, nel big match contro il Barcellona.
Abbiamo contattato in esclusiva Nino Picascia, presidente dello Sport Village e tra i coloro che hanno lanciato il talento classe 2002. Ecco le sue parole:
“Questa notizia è sicuramente un raggio di luce che porta speranza e fa bene al cuore in un’annata davvero dura per il calcio giovanile e centri come noi. Alessandro è arrivato insieme ai due fratelli, il fratello lavora ancora con noi e sta prendendo il tesserino da tecnico, sono una famiglia molto umile e sono arrivati allo Sport Village circa 7-8 anni fa”.
Poi continua: “Stiamo vivendo in momento molto difficile dove i centri giovanili faticano ad andare avanti e la situazione sembra abbastanza preoccupante. Una cosa che voglio sottolineare in questo periodo è che nessun giocatore ha detto una parola in favore del calcio giovanile e questo è una cosa grave. Tutti i giocatori vengono da questo mondo ed è brutto che sembra quasi che tutti l’abbiano dimenticato”.
I giocatori del Sud Italia spesso vanno in squadre del Nord. Come mai spesso si arriva a questo?
“Su Riccio c’è da raccontare una storia particolare. Lui ora è capitano della Primavera ed è una colonna delle giovanili della Juve, ma prima di arrivare al club bianconero c’erano diversi club sulle sue tracce. Atalanta, Fiorentina, Roma, Torino e anche il Napoli. Alessandro aveva 11 anni ed il Napoli era la sua squadra del cuore, però la Juventus fino dai primi momenti provò a coccolarlo, gli regalò subito un kit bianconero e il ragazzo rimase molto colpito positigsmente. Storia diversa con il Napoli dove addirittura gli azzurri ritardarono ad un appuntamento con il ragazzo, a quei tempi il direttore alle Giovanili era Barresi, ma alla fine la scelta del giocatore è ricaduta sul club che ci ha creduto di più e senza dubbio questo era il Napoli”.
A cura di Mario Tramo.
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