Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha parlato al Tg2 Post.
“La preoccupazione c’e’, sorrido per chi parlava d’indecisione e voglia d’andare contro il calcio, m’arrabbiavo quando me le chiedevano con le terapie intensive sovraffollate, ora che l’Italia è ripartita e’ giusto che riparta anche il calcio. Mi fa piacere che s’inizi con la Coppa Italia, la finale si giocherà il 17 a cinquant’anni da Italia-Germania del 1970. Ora possiamo permetterci di ripartire, siamo in sicurezza ma dobbiamo stare attenti perché non siamo ancora fuori dalla pandemia. Ieri, quando abbiamo fatto l’incontro con la Federazione, c’erano anche Balata e Ghirelli, la Lega Pro ha manifestato anche delle difficoltà economiche per rispettare i protocolli, sono questioni che dovrà risolvere la Federazione. Partite in chiaro? Abbiamo due necessità: evitare che la riapertura del campionato corrisponda a degli assembramenti nei luoghi pubblici e poi di ordine pubblico visto anche il dissenso del tifo organizzato. Ho fatto un appello ai broadcaster, proverò nei prossimi giorni una mediazione, non escludo un intervento normativo, cercherò prima il dialogo, poi se non troverò persone disponibili mi prenderò le mie responsabilità. Le dichiarazioni di Tommasi dimostrano che non tutte le componenti hanno fatto un’opposizione convinta al Governo che non decideva, anche tra i presidenti c’erano posizioni divergenti. Pochi minuti fa abbiamo terminato tutti i contatti con il ministro dell’Economia, la prossima settimana a partire da mercoledì pagheremo per aprile e maggio a tutti il bonus di 600 euro per i collaboratori sportivi. Questa misura riguarda centinaia di migliaia di persone, alcuni non sono riusciti ad accedere al bonus anche a marzo. Questi lavoratori non hanno alcuna forma di tutela, tutto ciò fa parte della riforma generale che coinvolgerà il mondo del calcio, molte società sono indebitate con le banche, vivono in una bolla. Rispetto che sia una grande industria, conosco i dati ma penso che sia necessaria una riforma. E’ ripartito quasi tutto, manca l’attività amatoriale di contatto, la partita di calcetto, le scuole di danza che devono fare i saggi. Nel prossimo Dpcm, che varrà dal 15 giugno in poi, mi auguro che si potrà riaprire anche tutto questo mondo, molti di questi luoghi fanno anche aggregazione. Se la curva dei contagi ce lo consentirà, andremo avanti così. So che nelle palestre più piccole ci sono dei problemi, speriamo che si possano allentare queste misure il prima possibile”
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