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Rinnovo

Sepe: ”Senza l’errore con la Fiorentina sarei arrivato prima in A. Oggi sono pronto per il San Paolo”

Luigi Sepe è una delle sorprese della serie A. Dell’Empoli che strappa applausi in giro per tutta Italia lui è il numero uno, anche se porta il 33. La Toscana era nel suo destino. Esordio in serie A, ad appena 17 anni, in Fiorentina-Napoli del 28 gennaio 2009. Prima esperienza fuori casa a Pisa, che gli vale la chiamata del Lanciano, in serie B, la scorsa stagione. Quest’anno la consacrazione definitiva , in serie A,nella squadra di Sarri. E dire che papà si arrabbiò quando scelse il ruolo di portiere, come ha rivelato Luigi stesso in un intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “Quando da bambino mi chiesero dove volevo giocare dissi ‘In Porta’. Alla fine di quella giornata mio padre mi diede uno schiaffo per la rabbia. Riguardo al record di imbattibilità di questa stagione, molto del merito va a Sarri, un mago. Poi ci vuole anche fortuna. A Palermo Vazquez ha preso la traversa, altrimenti parleremmo di un’altra storia. I legni…solo loro non ti tradiscono mai”.  

Il ritorno al Napoli è più vicino, dopo l’esordio di qualche anno fa: “Era un Fiorentina-Napoli, avevo 17 anni e me la ricordo bene. Feci un paio di belle parate, poi sbagliai sul gol di Montolivo. Senza quell’errore sarei arrivato prima in A, probabilmente. Io sono pronto a tornare. Ho un carattere forte e sono maturo ora: il San Paolo non mi fa paura”. Da chi ha preso ispirazione e dove migliorare? “Peruzzi è il mio idolo. Credo pure di assomigliargli un po’. Da De Sanctis invece ho imparato tanto. Devo ancora migliorare nel riposizionamento dopo una parata e nelle uscite basse. Normale per uno alto 191 centimetri e di 90 chili. A Perin ruberei la rapidità di gambe. E’ velocissimo, un mostro. A Sportiello la tranquillità. Va dritto al sodo, senza scene”.

Un po’ di curiosità: “Il piatto preferito? Il casatiello di mamma, ma per fortuna si mangia solo a Pasqua, se no sai che panza! Sono meno ragazzino in campo che fuori. Tranne quando faccio il papà. Mi piace essere sempre di buon umore e questo può essere una virtù ma anche un difetto. Una volta qui a Empoli mi chiesero se ero scemo perché scherzavo prima di un match, poi hanno imparato a conoscermi. Playstation? Scelgo sempre il Napoli. E mi diverto a fare gol a Sepe dell’Empoli. Che chiavica!”.

Fonte: Gianlucadimarzio.com

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