Quando mancano solo 6 giorni all’inizio del Mondiale di Russia 2018, nella rassegna di IamNaples.it sulle nazionali con calciatori azzurri impegnati nella rappresentativa internazionale è giunto il momento di trattare del Senegal, in cui milita il difensore centrale del Napoli Kalidou Koulibaly.
Quella appena conclusasi è stata senza dubbio la migliore stagione per il perno della difesa azzurra, nella quale ha consacrato la sua posizione imprescindibile e la sua leadership che lo rendono in questo momento uno dei difensori centrali più forti e più ambiti nell’intero panorama internazionale. Lo straordinario lavoro dell’ex tecnico azzurro Maurizio Sarri ha trasformato Kalidou Koulibaly dall’impacciato e insicuro difensore del Napoli di Benitez ad un top player che ha affinato le sue doti fisiche, tecniche ed aggiunto al suo arsenale un’insospettabile proprietà di palleggio tipica del prototipo di difensore moderno. La grande stagione del senegalese, che ha avuto tra i suoi picchi senza dubbio la rete allo Stadium contro la Juventus, ha attratto gli occhi di tante squadre europee ma la posizione del patron azzurro Aurelio De Laurentiis, di comune accordo con il neo allenatore Carlo Ancelotti, sembra abbastanza chiara: Koulibaly sarà ancora a lungo un calciatore del Napoli.
Dopo lo strepitoso anno con il Napoli conclusosi con un secondo posto da record con 91 punti, Kalidou è atteso da un’altra grandissima sfida: il Mondiale di Russia 2018 con il suo Senegal.
La squadra di Aliou Cissè, che può vantare in rosa nomi autorevoli come quelli di Keita Balde, Manè e lo stesso Koulibaly, ha raggiunto la sua seconda e storica qualificazione ai Mondiali dopo l’exploit del 2002 ed è pronta ad agire da outsider. Il movimento senegalese vive in questo momento uno dei suoi momenti più alti, quando la rappresentativa nazionale occupa il 23esimo posto del ranking Uefa, e sembra finalmente essere ritornata a vedere la luce dopo le tante delusioni degli anni precedenti.
LA SORPRESA DEI MONDIALI DI COREA DEL SUD-GIAPPONE 2002
Il ricordo più vivido nella mente dei supporter africani è senza dubbio l’eroica cavalcata al mondiale di Corea del Sud-Giappone 2002, quando il Senegal, alla prima qualificazione della sua storia in virtù della finale di Coppa d’Africa raggiunta nell’anno precedente, fu autentico protagonista. La squadra allenata dall’allora ct El Hadji Diouf fu la sorpresa del torneo, inanellando diversi risultati inaspettati ed ottenendo la qualificazione al turno successivo grazie allo storico successo con la Francia ed i pareggi con Danimarca e Uruguay. Agli ottavi i Leoni della Tiranga riuscirono a battere la Svezia al golden goal grazie alla doppietta di Henri Camara per poi concludere il Mondiale ai quarti di finale contro la Turchia a causa di una sconfitta per 1 a 0 sempre al golden goal.
DOPO I TANTI INSUCCESSI ARRIVA IL MONDIALE DI RUSSIA 2018
Dopo la storica performance in terra asiatica, il Senegal non ha mai più raggiunto quelle vette mancando la qualificazione alle tre successive edizioni dei Mondiali, anche quando partiva da favorita tra le africane. La mancata qualificazione più sanguinosa dell’ultimo periodo resta senza dubbio quella ad opera della Costa D’Avorio per il mondiale di Rio 2014, quando il Senegal, qualificatosi ai playoff con tre vittorie e tre pareggi, fu eliminato brutalmente dagli ivoriani.
La squadra allenata da Alioù Cissè cercherà di bissare la grande cavalcata del Mondiale asiatico, forte di un organico di buon livello con diversi calciatori che hanno militato o militano nel campionato italiano come Gomis, Koulibaly, Niang e Keita Baldè. Ad attendere i senegalesi in Russia ci sarà l’ostico girone H, composto da Polonia, Giappone e Colombia. La rappresentativa polacca è, insieme ai cafeteros colombiani, tra le squadra accreditate ad ottenere il passaggio del turno in un raggruppamento molto equilibrato e che regalerà spettacolo. Koulibaly ritroverà da avversari gli azzurri Zielinski e Milik, perni della Polonia, che rappresentano un movimento in continua crescita ed intenzionato a fare bene anche al Mondiale. I polacchi si contenderanno la testa del girone con la Colombia, che occupa il 13esimo posto del ranking FIFA ed è reduce dai quarti di finale di Rio 2016, dove perse contro il Brasile. Conclude il girone il Giappone, che farà probabilmente da sparring partner alle tre protagoniste anche se rappresenta un team da non sottovalutare.
Questo il calendario del girone H:
19 giu | 14.00 | H | Colombia-Giappone | |
19 giu | 17.00 | H | Polonia-Senegal |
24 giu | 17.00 | H | Giappone-Senegal | |
24 giu | 20.00 | H | Polonia-Colombia |
28 giu | 16.00 | H | Senegal-Colombia | |
28 giu | 16.00 | H | Giappone-Polonia |
I CONVOCATI
Sono stati diramati due giorni fa i nomi dei 23 convocati dal ct Cissè per l’avventura in Russia:
Portieri: Abdoulaye Diallo (Rennes), Alfred Gomis (Spal), Khadim Ndiaye (Horoya).
Difensori: Lamine Gassama (Alanyaspor), Saliou Ciss (Valenciennes), Kalidou Koulibaly (Napoli), Kara Mbodii (Anderlecht), Youssouf Sabaly (Bordeaux), Salif Sane (Hannover), Moussa Wague (Eupen).
Centrocampisti: Idrissa Gueye (Everton), Cheikhou Kouyate (West Ham), Alfred Ndiaye (Wolverhampton), Badou Ndiaye (Stoke City), Cheikh Ndoye (Birmingham).
Attaccanti: Keita Baldé (Monaco), Mame Biram Diouf (Stoke City), Moussa Konate (Amiens), Sadio Mané (Liverpool), MBaye Niang (Torino), Diafra Sakho (Rennes), Moussa Sow (Bursaspor), Ismaila Sarr (Rennes)
LA PROBABILE FORMAZIONE
Aliou Cissè ha variato spesso modulo nel corso delle qualificazioni al Mondiale di Russia 2018 proponendo alternativamente il 4-4-2, il 4-3-3 e sporadicamente il 4-1-4-1. Il modulo che si adatta naturalmente alle caratteristiche della rosa, vista la sovrabbondanza di esterni di ottimo livello, è il 4-3-3, formazione utilizzata anche nelle amichevoli con Bosnia Erzegovina ed Uzbekistan delle ultime settimane. Indipendentemente dal modulo, il blocco difensivo è composto da Abdoulaye Diallo tra i pali, Traorè e Sabaly sulle fasce e la coppia di centrali Koulibaly e Djilobodji. In caso di centrocampo a 3, Sanè agisce da mediano basso arretrato e Saiver e Ndiaye vestono i panni di mezz’ali con compiti offensivi e difensivi. In attacco Moussa Sow, che può agire sia da prima punta che da esterno, viene generalmente coadiuvato dal lavoro delle ali Manè e Keita con Niang pronto a subentrare a gara in corso.
Qualora invece Cissè scegliesse di schierare il 4-4-2, il posto di ali di centrocampo sarebbe occupato dallo stesso Mane da un lato e da Sarr sulla fascia opposta con la mediana presidiata da Gueye/Sanè e Kouyatè. In attacco agirebbero Sow e Ndiaye.
a cura di Matteo Cascella
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