Giornata amara per la maggior parte degli scugnizzi mandati a farsi le ossa in giro per la penisola. Vincono solo Sepe con il suo Empoli e Celiento con la maglia della Pistoiese. Per il resto poche gioie e pochi acuti. Continua il momento opaco per la Reggina di Roberto Insigne ed il Crotone di Dezi e Maiello. Perdono anche Lasicki con il Gubbio, Novothny con il Mantova ed Allegra, ancora out, con il Pontedera. Termina senza reti e senza emozioni, invece, il derby scugnizzo tra il Cosenza di Fornito ed il Messina di Donnarumma. Vince l’Alessandria di Nicolao, ma l’azzurro resta in panca per tutto il match.
EMPOLI-LAZIO 2-1 (Sepe)
L’Empoli vince contro la Lazio e fa un grande piacere al Napoli che, grazie al successo al Franchi di Firenze, si portano al terzo posto in solitaria. Torna in campo Luigi Sepe che si rende protagonista di una buona prova. Di Barba e Maccarone le reti toscane che fermano i biancocelesti di Pioli dopo una buona serie di risultati.
SPEZIA-CROTONE 2-1 (Dezi, Maiello)
Perde ancora il Crotone di Draghi. Non basta il goal di Ciano, uno scorcio di luce nella grigia serata di La Spezia, a tener vive le speranze rossoblu. Partita equilibrata nel primo tempo fino al lampo di Ebagua che sblocca un match fino a quel momento bloccato nelle sbarre della mediana dell’Alberto Picco. Un gran destro che si infila all’angolino su cui nulla può l’incolpevole Bajza che g.ià pochi minuti prima aveva salvato il risultato su un tiro deviato di Bakic. Nella ripresa arriva il raddoppio dei ragazzi di mister Bjelica, si sblocca Giannetti che su corner di Brezovec anticipa la difesa ospite e trova il primo goal dopo sette mesi di digiuno. Da lì in poi è solo Spezia che gioca sulle ali dell’entusiasmo con l’orizzonte del quinto risultato utile consecutivo e di una notte ad un punto dalla vetta. Poi la giocata di Ciano a metter un pò di paura al pubblico di casa, una piccola prodezza di destro per l’ex attaccante del Napoli tutto mancino. Trema lo Spezia alla conclusione di Sprocati, sei minuti più tardi, che si infrange sulla traversa. Ultimo brivido di un match vinto dai padroni di casa nonostante i patemi finale generati da un Crotone generoso che si sveglia però troppo tardi. Poco o nulla dagli altri due prodotti della scugnizzeria azzurra, Maiello e Dezi (sostituito al 59′) che restano impantanati nelle poche emozioni del primo tempo e travolti poi dalla supremazia dello Spezia giunta dopo il goal di Ebagua.Premiate le scelte in attacco di Bjelica che punta su Ebagua e Giannetti che ripagano la fiducia con i goal della vittoria che valgono il secondo posto momentaneo e il quinto risultato utile consecutivo.
TORRES-ALESSANDRIA 0-2 (Nicolao)
Si decide tutto nel primo tempo: apre le danze Taddei (12′) poi Mezavilla chiude i giochi alla mezz’ora. Resta in panchina Giuseppe Nicolao, prodotto del vivaio azzurro.
Torres-Alessandria 0-2. Ecco il tabellino del match:
Torres: Testa, Aya (dal 61′ Balistreri), Imparato, Giuffrida, Marchetti, Migliaccio (C), Foglia (dall’85’ Funari), Pizza (dal 79′ Lisai), Infantino, Baraye, Maiorino.
A disposizione: Costantino, Cafiero, Funari, Lisai, Pizzutelli, Santaniello, Balistrieri. All. Sig, Massimo Francesco Costantino.
Alessandria: Nordi, Sosa, Sabato, Sirri, Mezavilla, Mora, Vitofrancesco (dall’80’ Valentini) , Obodo, Marconi, Scotto (dall’83’ Rantier), Marconi, Taddei (C, dal 61′ Spighi).
A disposizione: Poluzzi, Cavalli, Valentini, Spighi, Rantier, Guazzo, Nicolao. All. Sig. Luca D’Angelo.
Arbitro: Sig. Paolo Formato di Benevento
Reti: 12′ Taddei (A), 30′ Mezavilla (A)
TUTTOCUOIO-PONTEDERA 2-1 (Allegra)
Il Tuttocuoio torna alla vittoria in casa e s’impne per 2-1 sul pontedera dello scugnizzo Allegra. Ancora assente il terzino partenopeo alle prese con diversi problemi fisici. La doppietta di Colombo decide il match in favore dei padroni di casa.
BASSANO-MANTOVA 3-1 (Novothny)
Il Mantova dell’ex genoano Juric perde in casa del bassano. Nonostante il vantaggio di Zanetti, i lombardi si lasciano rimontare e superare Pietribiasi, Nolè e Cattaneo. 90′ minuti di campo con pochi sussulti per l’azzurro Soma Novothny.
MELFI-REGGINA 2-0 (Roberto Insigne)
Ancora una brutta sconfitta per la Reggina nella 12^ giornata del campionato di Lega Pro: gli amaranto entrano nella storia per aver concesso al Melfi, compagine lucana che rappresenta un piccolo paesino di 17.000 anime, la prima vittoria della sua esistenza nel campionato di Lega Pro. Non aveva mai vinto il Melfi, infatti, in questa categoria, in cui non aveva mai giocato prima di questa stagione: 9 pareggi e 2 sconfitte nelle precedenti 11 partite, oggi rotondo (e meritato) 2-0 contro una Reggina bruttissima e mai in partita. Di Berardino su punizione al 17° e Tortori al 61° le reti dei padroni di casa, che adesso salgono a quota 12 punti in classifica e “doppiano” la Reggina, sempre penultima, ferma a 6 con la complicità della penalizzazione di 4 punti, su cui il club ha però effettuato ricorso e attende a metà novembre il giudizio delle autorità competenti.
Sul campo di Melfi la Reggina ha sfiorato il vantaggio con Louzada (palla sulla traversa dopo 10 minuti di gioco), poi ha subito il calcio di punizione magistrale di Berardino su cui però Kovacsik si è fatto sorprendere sul proprio palo. Al portiere ungherese, però, non si può imputare più di tanto: in almeno altre 3 occasioni ha salvato con grandi parate la porta amaranto. Molto male anche oggi Dall’Oglio, sotto tono persino Rizzo che fino ad oggi era stato sempre eccellente, l’ultimo a mollare anche nelle situazioni più difficili. La squadra è rimasta in dieci uomini per gran parte del secondo tempo dopo l’espulsione del giovanissimo Maimone, e proprio nel finale ha avuto le due occasioni più grandi della partita, entrambe con Insigne che in contropiede s’è trovato due volte a tu per tu con il portiere avversario ma ha sprecato le chance per riaprire il match.
Si mette molto male quindi il prosieguo della stagione amaranto, anche per come s’è arrivati a questa sconfitta: la misteriosa esclusione di Viola e Di Michele, rimasti a Reggio, la situazione societaria, l’impegno di mister Ciccio Cozza e quello dei giocatori, anche oggi molto deludenti. Durissimo confronto a fine gara tra la squadra e l’allenatore che si sono recati sotto la curva del settore ospiti, dov’erano assiepati una trentina di calorosissimi sostenitori amaranto. Giocatori tutti a testa bassa, Cozza s’è avvicinato ai tifosi ascoltando le loro ragioni e garantendo ulteriore impegno per tirare la squadra fuori da questa situazione sportivamente drammatica. Nelle ultime 5 partite la Reggina ha ottenuto 2 pareggi e 3 sconfitte, in partite contro squadre modeste contro cui bisognava assolutamente fare punti (Lupa Roma, Vigor Lamezia, Aversa Normanna, Melfi), e sembra entrata in un tunnel molto simile a quello della passata stagione.
PISTOIESE-PRATO 2-1 (Celiento)
Il derby toscano della 12esima giornata del girone b di Lega Pro se lo aggiudica la Pistoiese. Gli arancioni guidati da Cristiano Lucarelli si impongono 2-1 sui “cugini” del Prato tra le mura amiche del Melani. Decisivo il doppio colpo al 19′ e al 37′ con firme di Romeo e Falzerano. A nulla è valsa la rete ospite di Bocalon al 77′. Tra le fila dei padroni di casa si rivede in campo l’esterno di proprietà del Napoli Celiento. Il classe ’94 resta sul terreno di gioco fino al triplice fischio di Lanza, rimediando un’ammonizione al 71′.
FORLI’-GUBBIO 2-1 (Lasicki)
Festeggiano solo i tifosi nel match del sabato sera del Gubbio a Forli, una gara che torna dopo 9 anni con le due tifoserie gemellate dal 2003. E la tradizione, sempre negativa per i rossoblu, e’ stata confermata anche stasera. Niente da fare per il Gubbio a Forli’: i romagnoli la spuntano 2-1 dopo una gara quasi a senso unico. In gol Fantoni al 15′ abile a siglare con una potente conclusione da fuori area di sinistro. Nel finale di tempo Cejas sfiora il raddoppio trovando la traversa. Del Gubbio poche tracce e al 58′ ci pensa Melandri a raddoppiare raccogliendo una corta respinta di Iannarilli su Docente. Solo nel finale il Gubbio e’ davvero insidioso e trova il gol della bandiera, con un eurogol inutile di Loviso. Espulso Acori al 90′ poco dopo che Luciani aveva sfiorato il pari di testa. Una sconfitta pesante per gli eugubini contro una diretta concorrente per la salvezza che riporta con i piedi per terra tutto l’ambiente gasato dalla vittoria di venerdì scorso con la capolista.
COSENZA-MESSINA 0-0 (Fornito Donnarumma)
MESSINA – Nessun gol ed emozioni con il contagocce al San Vito dove Cosenza e Messina pareggiano per 0-0. I giallorossi hanno di che recriminare visto il rigore fallito da Corona dopo appena 11 minuti. Per Grassadonia scelte obbligate in difesa, confermati Silvestri al fianco di Stefani in difesa mentre in mezzo si rivede Bucolo dopo la squalifica con Izzillo e Damonte, con Nigro in panchina. In attacco confermati Orlando e Vincenzo Pepe in appoggio a Corona.
Dopo un discreto avvio dei silani, il Messina all’11′ ha l’occasione per sbloccare il matchgrazie a Sperotto che all’ingresso del vertice destro, ingannato da un rimbalzo fasullo, atterra Pepe e il direttore di gara concede la massima punizione. Dagli undici metri si presenta Corona ma la sua conclusione è lenta e poco angolata e Ravaglia si distende deviando la sfera. Il pericolo scampato squote i padroni di casa che reagiscono al 22′ con Fornito che su punizione dal limite sinistro scodella sul secondo palo, ma Caccetta cicca clamorosamente la conclusione di prima intenzione. Al 29′ ghiotta occasione per i padroni di casa con Calderini che taglia a fette centralmente la retroguardia peloritana, serve Cori centralmente che si allunga troppo la sfera favorendo l’uscita di Iuliano. Al 33′ Bucolo mette i brividi a Ravaglia con un tiro dai venticinque metri che termina a lato. Al 38′ Iuliano è miracoloso nel deviare la conclusione di Calderini da due passi sul traversone di Sperotto dalla sinistra, l’azione continua e l’estremo difensore peloritano dice ancora “no” all’attaccante silano. E’ l’ultima azione di un primo tempo giocato a buon ritmo dal Cosenza, ma il Messina può mangiarsi le mani per il rigore sbagliato da Corona che avrebbe inflitto un duro colpo al morale della squadra di Roselli.
Il primo quarto d’ora della ripresa vola via in tra gli attacchi poco incisivi delle due squadre.Il Cosenza cerca di sfondare centralmente mentre le azioni di rimessa del Messina non portano mai ad azioni degne di nota. Il ritmo soporifero del match viene interrotto al 67′ dal “balletto” di Ravaglia nei pressi della linea di fondo, bravo Orlando a crederci e togliere il pallone all’estremo difensore silano ma la sua conclusione colpisce la parte esterna del palo e termina sul fondo. Passa un minuto e Sperotto sfonda per per l’ennesima volta dal lato di Benvenga e mette in mezzo, la palla arriva a Fornito che se la porta sul sinistro ma la difesa giallorossa evita il peggio. Il Cosenza sembra non averne più ed il Messina prova ad approfittarne con Donnarumma che sfonda sulla sinistra, ma il suo traversone viene respinto dalla difesa di Roselli ma la sfera arriva dalle parti di Nigro che con una rasoiata dai venti metri mette i brividi a Ravaglia. Il Cosenza si sveglia nei minuti finali ma l’appuntamento con la prima vittoria casalinga è rimandata. Un pareggio giusto tra due squadre che si sono equivalse, soprattutto nella sterilità offensiva. Al Messina è mancato il colpo del ko anche nel secondo tempo, quando il Cosenza aveva visibilmente terminato la benzina. Un pareggio che consente ai siciliani di tenere a debita distanza la zona playout: e questa è già una buona notizia.
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