Il calcio deve essere una festa, dobbiamo lottare in tutti i modi per far sì che gli stadi siano sicuri dentro e fuori e che il calcio non sia una guerra”. E’ questo lo spot di Rudi Garcia nel percorso di avvicinamento alla delicata sfida del San Paolo contro il Napoli. Delicata sia dal punto di vista ambientale – 50.000 i tifosi che riempiranno la struttura di Fuorigrotta e squadra giallorossa che viaggerà scortata per evitare qualsiasi incontro spiacevole – sia per quanto riguarda i valori del campo e di classifica, dovendo difendere il ritrovato primo posto da un possibile allungo della Juventus impegnata ad Empoli.
“Il bello di questo sport è che siamo riuniti intorno alla stessa passione. Una famiglia non si deve porre la domanda se portare o meno i bambini allo stadio. Dobbiamo migliorare: domani e la gara di ritorno saranno una buona opportunità per mostrare rispetto e per dare un segnale positivo”. Rudi Garcia prova a gettare acqua sul fuoco a poche ore da una gara che presenta contorni ambientali carichi di una certa tensione. Ma non è solo l’accoglienza della tifoseria partenopea a preoccupare il tecnico francese: “Sportivamente la trasferta di Napoli è sempre difficile. Dobbiamo dimostrare di essere migliorati rispetto ai due precedenti della passata stagione. Loro sono forti, in casa di più, ma il nostro atteggiamento non cambierà: andremo con ambizione provando a giocare la nostra partita per portare a casa il risultato”. Teme le qualità offensive del gruppo di Benitez ma pensa di aver individuato anche le debolezze di una squadra che ha sempre subito gol tra le mura amiche (7 nelle prime 4 apparizioni stagionali): “Hanno alcune difficoltà in difesa. Dovremo essere al 100% in ogni momento: se ci fosse un calo dobbiamo approfittarne”.
E’ forte, però, la voglia dei giallorossi nel cercare di difendere il primo posto, agganciato grazie al gol di Antonini nell’ultima giornata di Serie A: “Siamo a un quarto di campionato ma la classifica non dice come finirà questo torneo. Sarà una stagione diversa dallo scorso anno e ogni squadra perderà punti per strada”. Alla Juventus è già successo ma il tecnico francese non ama parlare di ciò che non attiene al suo gruppo: “Dopo il 7-1 contro il Bayern si diceva che lo spogliatoio fosse sotto terra; dopo l’aggancio ai bianconeri sembra che sia su una nuvola. Non è vero niente di tutto ciò, abbiamo sempre un atteggiamento misurato per concentrarci partita dopo partita. Finché i giocatori daranno tutto in campo per vincere match su match avremo la possibilità di sfruttare al massimo le qualità del nostro gruppo. Sono contento dei miei – prosegue Garcia – un gruppo unito come il nostro è la base per fare ottime partite”.
Il gruppo, però, deve fare i conti con i tanti infortunati (13 dall’inizio della stagione, rispetto ai 16 totali del passato campionato) che continuano a tenere impegnati medici e fisioterapisti di Trigoria. Manolas è in dubbio ma, affiancato da Yanga-Mbiwa, potrebbe farcela anche vista l’emergenza nel reparto arretrato (Astori resterà out per circa 3 settimane). Iturbe “sul piano fisico non è ancora al top, ha mostrato di aver capito il gioco che voglio e ha già segnato, ma bisogna lavorare per farlo tornare al meglio”. Poi il dubbio Destro-Totti: “Mattia non è sotto gli altri nella mia testa ma ci sono parametri da tenere in conto riferiti agli avversari e al tipo di gioco che intendiamo fare. Fin quando posso avere i miei sette attaccanti a disposizione ho la possibilità di scegliere. E le scelte sono giudicate solo sul risultato finale”. Se il risultato finale dovesse essere positivo anche al termine dell’incontro (arbitrerà Tagliavento), la Roma si candiderebbe prepotentemente alla conquista del titolo.
fonte: repubblica.it
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