In vista della sfida al San Paolo contro il Napoli di Maurizio Sarri ha parlato in conferenza il tecnico dell’Udinese Massimo Oddo. Ecco le sue parole riportate da Tuttomercatoweb:
“Non stiamo benissimo, ma dobbiamo pensare positivo perché siamo in un momento negativo. Dobbiamo fare il massimo possibile, non possiamo nasconderci dietro un dito, ma domenica è uno scontro diretto che determina il campionato. Non che domani non sia importante, ma avendo anche problemi fisici e giocatori in diffida, bisogna gestire anche queste situazioni. Non possiamo presentarci con il Crotone decimati. Andiamo con i ragazzi che stanno bene, e basta”.
Paura retrocessione? “Ho detto che mancano 6 partite e abbiamo 6 punti di vantaggio. Non dobbiamo vedere quello che è stato fatto, ma quello che c’è da fare. Pur avendo una sfida difficile come il Napoli, penso che questa paura debba scomparire. In più sono strasicuro che non avremo problemi”.
Sulla paura di vincere. “In questi momenti bisogna rimarcare le cose fatte bene. Non posso credere che una squadra che è partita contro Lazio e Cagliari poi possa trasformarsi per quel che succede in campo. Ci possono essere dei momenti di sofferenza, come in qualsiasi cosa. Einstein diceva che il successo avviene dopo un fallimento, nella partita devi reagire”.
Sugli errori. “Non posso esimermi dalle colpe, ma non posso nemmeno prendermele tutte. Ho le mie responsabilità, ma vanno suddivise. Possono essere di vario genere, non solo tecnico tattico. Non sono un piangione, non vado in conferenza a piangere. Quello che devo dire lo dico alla società, non in pubblico. Non posso sventolare ai quattro venti ciò che volevo fare, l’allenatore si mette a disposizione del club. È successo anche l’anno scorso, io non so piangere”.
Sulla possibilità di scansarsi “A me non interessa quello che dice la gente, a me interessa portare a termine il lavoro, cioè questa squadra alla salvezza. La gente non può sapere chi rischia di non giocare poi a Crotone. Io mi prendo le mie responsabilità, come delle scelte. A me quello che pensano gli altri non frega niente. Guardo il mio obiettivo, non quello delle altre squadre. Poi non andiamo a Napoli rassegnati, ma considerando la partita seguente”.
Sugli assenti. “Koulibaly è un giocatore fortissimo, nella difesa azzurra è una mancanza che può pesare. Mi aspetto il solito Napoli, non cambierà atteggiamento. La Juventus ha ancora un paio di partite complicate. Sei punti sono tanti, ma con lo scontro diretto… sono certo che il Napoli non mollerà”.
Sul ritiro. “I giocatori si sono riuniti, si sono parlati, da soli. Vi posso garantire come sia molto positivo. Non so cosa si sono detti, probabilmente è scattato qualcosa nella loro testa. Tra le cose che si sono detti si sono presi le loro responsabilità, andando dal presidente e chiedendo di annullare il ritiro prima della gara con il Napoli, magari andare in ritiro un giorno prima con il Crotone”.
Su De Paul. “Lo porto in panchina, perché siamo corti. In caso di necessità, dovesse servire per 20-25 minuti magari lo schiero”.
Sul gol subito su corner. “C’erano due marcatori a uomo, gli altri a zona. È solo una questione di essere concentrati. Le convinzioni te le danno i dati, se non abbiamo preso un gol nelle prime undici partite… non può essere un caso. Ma c’era un atteggiamento mentale diverso. Quando giocavo nel Milan avevamo questi problemi, c’era un periodo che prendevamo sempre gol, pure con Maldini o Nesta. Tranne me erano tutti forti. Tante volte bisogna solo pensare positivo”.
“Stiamo lavorando per avere tutti a disposizione con il Crotone. Ripeto, non fatemi pensare a quello che non sta pensando al Napoli, però… Diamo fiducia ai ragazzi che vanno in campo. Poi rischio di fare figure…”
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