“Com’è possibile che oggi, sui campi di calcio italiani, si permetta che ogni anno vengano picchiati 650 arbitri? Tutti assieme dobbiamo dire a quei delinquenti che girano attorno ai campi, che il calcio non è roba per loro”. E’ l’amaro sfogo del presidente dell’Aia.
Intervenendo nel corso di un incontro tra gli arbitri e la stampa presso il Centro congressi Frentani, a Roma, il capo dei fischietti italiani ha anche espresso la sua opinione sulle risorse a disposizione della classe arbitrale e sulla razionalizzazione dei costi messa in atto dalla Figc dopo il taglio dei contributi del Coni: “Come potevamo accettare un taglio di risorse? L’Aia non sperpera un euro di quanto viene messo a disposizione del mondo arbitrale: per questo sono grato alla Figc, che ha capito che i tagli non si potevano applicare”.
Sulla tecnologia in campo, che verrà sperimentata dal prossimo campionato. “I nostri arbitri sono apprezzati a livello mondiale ma in campo sbagliamo e continueremo a sbagliare anche se, spero, sempre meno in futuro grazie all’aiuto dei mezzi tecnologici”.
Fonte: SportMediaset.it
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