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Analisi Tattica Napoli Calcio

Napoli-Udinese, l’analisi tattica: friulani insidiosi sulle ripartenze, il Napoli sale in cattedra nella ripresa

Sul goal del 2-2 siglato da Fofana, Zielinski si dimostra tutt'altro che impeccabile in marcatura

VERSO LA GARA – Al San Paolo, i padroni di casa del Napoli affrontano l’Udinese nell’ambito della ventottesima giornata del campionato di Serie A: dopo la sconfitta rimediata in Europa League col Salisburgo, il tecnico azzurro Ancelotti attua un cospicuo turnover, schierando tra i pali Ospina, con Maksimovic e Koulibaly al centro della difesa e Malcuit e Ghoulam rispettivamente sulla fascia destra e su quella sinistra. In mediana, Zielinski va ad affiancare Allan – Fabian è febbricitante e non va neppure in panchina – con Callejon e Younes esterni di centrocampo, mentre in attacco l’assenza di Insigne per infortunio facilita la scelta di Ancelotti: Mertens giocherà dal primo minuto al fianco di Milik. Nicola, tecnico dell’Udinese, imposta un 4-4-2 speculare che vede Troost-Ekong e Mandragora al centro della difesa, con Stryger-Larsen e Ter Avest rispettivamente terzini a destra e sinistra con il secondo che potrebbe anche alzarsi sulla linea del centrocampo in un vero e proprio 3-5-2. A centrocampo, Sandro va ad affiancare De Paul, con Fofana e Zeegelaar sulle fasce e infine col tandem offensivo composto da Lasagna e Pussetto.

LE CHIAVI DEL MATCH – Fin dai primi minuti, l’Udinese si dimostra piuttosto pericolosa in contropiede, soprattutto con le accelerazioni delle sue punte. I friulani si difendono bene, occupando la propria metà campo in fase di non possesso, per poi distendersi con rapidità. D’altra parte, il Napoli si proietta con costanza nella metà campo avversaria e al 17’ riesce a sbloccare il match con Younes, che su assist di Mertens spiazza Musso con un tiro a giro di destro. Il Napoli continua a premere sull’acceleratore, confermando di avere una qualità indubbiamente maggiore rispetto agli avversari: al 26’ gli azzurri raddoppiano con Callejon, che si fa trovare pronto su cross al centro di Mertens e deposita il pallone in rete. La partita sembra ormai in discesa per gli uomini di Ancelotti, che però al 30’ si fanno sorprendere da una ripartenza dell’Udinese, consentendo a Lasagna di accorciare le distanze, spiazzando Ospina con una conclusione di destro poco pulita. La fase difensiva del Napoli dimostra qualche lacuna e fornisce in tal modo spazio alle insidiose incursioni dei friulani, che dopo il goal di Lasagna ritrovano nuova verve: al 36’ Fofana riacciuffa addirittura il pareggio, inserendosi in area senza essere contrastato in maniera adeguata dai calciatori del Napoli – in particolare da Zielinski – e battendo Ospina. Lo stesso Ospina, che si era già infortunato alla testa a inizio match, è costretto a lasciare il campo al 43’: al suo posto entra dunque Meret. Nella ripresa, Ancelotti chiede a Malcuit di spingere più raramente, consentendo così a Ghoulam di alzarsi maggiormente sulla fascia sinistra per cercare di lasciare meno spazio all’Udinese rispetto al primo tempo. In tal senso, il Napoli ripropone la famosa difesa a tre e mezzo che aveva sfoggiato più volte in Champions League (in quei casi era Maksimovic a giocare sulla fascia). Al 56’ Ancelotti inserisce Verdi al posto di Younes. Passa appena un minuto e il Napoli si riporta in vantaggio con Milik, che su calcio d’angolo anticipa tutti di testa in area e batte Musso. Al 63’ Nicola inserisce Ingelsson al posto di Sandro, con Fofana che si sposta in mediana. Successivamente, De Maio va a rilevare Ter Avest, con Mandragora che va a posizionarsi a centrocampo. Dopo il goal di Milik, il Napoli torna a premere sull’acceleratore, alzando nuovamente il proprio baricentro e mettendo in difficoltà la difesa friulana. Al 70’ gli azzurri calano anche il poker con Mertens, che trova il primo goal del suo 2019 con uno splendido tiro a giro col mancino. Nicola prova a giocarsi il tutto per tutto, sostituendo Stryger-Larsen con Okaka, mentre Ancelotti spende l’ultimo cambio a sua disposizione per inserire Hysaj al posto di Malcuit. Con l’entrata di Okaka, l’Udinese si dispone in campo con una formazione a trazione anteriore che vede Pussetto sulla carta nei 5 di centrocampo e De Paul pronto ad inserirsi alle spalle delle due punte. I friulani continuano a pressare sul portatore di palla avversario, ma il doppio vantaggio consente al Napoli di non esporsi troppo in fase offensiva e di controllare il risultato fino al triplice fischio arbitrale.

A cura di Mariano Menna

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