VERSO LA GARA – Al San Paolo, i padroni di casa del Napoli affrontano la Sampdoria di Giampaolo nell’ambito della diciottesima giornata del campionato di Serie A: dopo la gara di Coppa Italia con l’Udinese, che è stata caratterizzata da un ampio turnover, il tecnico del partenopei ripropone i suoi ‘titolarissimi’, con Mario Rui che viene schierato dal 1’ sulla fascia sinistra, Hysaj che viene confermato a destra e Albiol e Koulibaly centrali difensivi. A centrocampo, Sarri schiera Jorginho in cabina di regia, con Allan e Hamsik al suo fianco, mentre in attacco ritrova Insigne dal 1’: l’attaccante di Frattamaggiore agirà nel tridente offensivo insieme a Callejon a supporto di Mertens punta centrale. Nella Sampdoria, Giampaolo imposta un 4-3-1-2, con Bereszyinski e l’ex azzurro Strinic esterni bassi e Silvestre- Ferrari coppia di centrali difensivi; a centrocampo, Giampaolo sceglie Praet con Barreto e Torreira, mentre schiera Ramirez nel ruolo di trequartista a supporto del tandem offensivo composto dal partenopeo Quagliarella e Caprari – l’attaccante classe ’93 parte dal primo minuto a causa della condizione non ottimale dell’altro ex azzurro Duvan Zapata, che si accomoda in panchina.
LE CHIAVI DEL MATCH – Il 4-3-1-2 di Giampaolo tende a concedere maggiore libertà di movimento a Hysaj e Mario Rui, esterni bassi del Napoli, poiché strutturalmente vengono non marcati in maniera adeguata dai blucerchiati; per rimediare a ciò, il tecnico della Sampdoria richiede un lavoro particolarmente gravoso in fase di contenimento ai propri esterni bassi e soprattutto ai centrocampisti. Già al 2’, Ramirez sblocca il match con una splendida punizione dalla lunga distanza che sorprende Reina – il portiere spagnolo non è posizionato al meglio e forse risente del sole in faccia. La Sampdoria si presenta al San Paolo con un baricentro molto alto, ma allo stesso tempo non si dimostra in grado di impostare lucidamente l’azione con i difensori. Il pressing alto del Napoli (in particolare con Allan), infatti, mette spesso in difficoltà la Sampdoria nel possesso palla e dà il via alle rapide ripartenze azzurre. Al 16’, il Napoli riacciuffa il pareggio con Allan, che si inserisce in area e deposita il pallone in rete dopo la respinta di Viviano su un tap-in di Callejon. La gara è caratterizzata da ritmi molto alti e da continui ribaltamenti di fronte: al 26’, Hysaj atterra in area Ramirez e l’arbitro Massa assegna il calcio di rigore alla Sampdoria: dal dischetto, Quagliarella non sbaglia e riporta gli ospiti in vantaggio. Gli azzurri trovano il goal del 2-2 al 33’ con Insigne, che viene servito da Mertens e batte Viviano con una conclusione di destro. Anche in questa circostanza, la Sampdoria perde un pallone a ridosso della propria area di rigore, consentendo al Napoli di recuperare la sfera e involarsi verso la porta. Il Napoli riesce anche a ribaltare il risultato al 38’ con Hamsik, che riceve palla al centro dell’area da Mertens e spedisce il pallone in rete da posizione ravvicinata, siglando un goal storico: il capitano dei partenopei raggiunge le 116 reti in maglia azzurra, superando Maradona nella classifica dei marcatori del Napoli. Ad inizio ripresa, i ritmi calano in modo netto – per certi versi, anche inevitabilmente – ed entrambe le squadre sbagliano molto in fase di impostazione Al 56’, Sarri sostituisce Jorginho con Diawara per fornire maggiore fisicità e anche più freschezza nel possesso palla – in tal senso, non è stata la migliore gara di Jorginho. Successivamente, Zielinski va a rilevare Hamsik, mentre nella Sampdoria Verre e Kownacki sostituiscono Barreto e Quagliarella. Al 77’, Mario Rui riceve il secondo cartellino giallo e dunque lascia il Napoli in inferiorità numerica; a questo punto, il Napoli passa ad un 4-4-1 che vede Mertens unica punta, con Callejon va a ricoprire il ruolo di terzino destro ed Hysaj che si sposta a sinistra. Al 79’, Sarri spende l’ultimo cambio a sua disposizione, mandando in campo Maggio al posto di Insigne, col neoentrato che va ora ad occupare la fascia destra. Nella Sampdoria, Giampaolo si gioca il tutto per tutto, mandando in campo Duvan Zapata al posto di Strinic e schierandosi con un 3-5-2 per cercare di mettere maggiormente in difficoltà il Napoli dopo un secondo tempo avaro di occasioni; nonostante ciò, la pressione dei blucerchiati non si rivela concreta ed il Napoli riesce ad amministrare il vantaggio, conquistando la vittoria in una gara bella quanto complessa.
A cura di Mariano Menna
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro