Ritorna il Napoli nel suo Stadio, dopo averci avvertito che anche la Serie A può essere fischiata, in tempi grami come questi. Le pay tv (Sky, Fox, Premium ecc.) mostrando i campionati di tutta Europa dimostrano quanto sia condizionato e falsato il campionato nazionale di serie A. Un circo che andrebbe fermato. Non una sola partita che non sia piena di errori arbitrali. Mai che la Juventus della Famiglia Agnelli abbia una sola volta chiesto scusa per i continui errori arbitrali a suo favore. A Firenze, ancora una volta: il gol di Bernardeschi era valido e la trattenuta su Alonso meritava il calcio di rigore ed altro. Farebbero una discreta figura se Andrea Agnelli e i cugini Elkann chiedessero scusa all’Italia non juventina per tutti questi errori a loro favore. Errori che all’estero non avvengono ed allora si può capire il gap di trofei europei che hanno in meno rispetto all’Inter ed al Milan.
Intanto, da queste parti, si parla, come è giusto, di Napoli. Apprendiamo con sgomento che Matteo Renzi, nuovo presidente, è sceso in campo per propaganda elettorale alla Valente e la prossima Giunta Municipale. A comunicarcelo, dolorosamente, non è Il Mattino, che dovrebbe farci capire una buona volta per sempre che è un giornale di Napoli, ma Il Corriere della Sera. Il quotidiano di Milano c’informa pure che pochi producono a Napoli e moltissimi trafficano. I nostri conti in disavanzo. Per pareggiarli occorre l’apporto esterno.
L’esterno – avverte chi scrive – è l’Italia. Quindi, noi pure, o napoletani, o campani, o meridionali. Viene anche scoperto che fatichiamo due volte: per inventarci un lavoro e lavorare. Qual è il maggiore problema dei nostri problemi? Il professore Francesco Compagna rispondeva: “creare le condizioni e le occasioni per valorizzare nella Campania e per la Campania la materia grigia che per una ragione storica e sociologica è più cospicua di quanto non sia in altre regioni, non soltanto nel mezzogiorno”.
Materia grigia significa ragionare, criticare, obiettare, discutere. Ecco il motivo per il quale nacque Casoria Oggi.
Personalmente mi sono reso perfettamente conto che non basta impadronirsi di una scrivania per stare a posto con la coscienza. Tutt’altro. La crisi degli organi di opinione pubblica napoletana prende l’avvio giusto da questo rilievo. Isolati (grazie alle scrivanie ed agli stipendi) in pochi si sono accorti che il Paese e la Città cambiava volto e costume e hanno fatto quadrato appunto attorno alle scrivanie.
L’unica speranza – ci viene detto profeticamente – è che un’opinione pubblica resa più vigile dalla nascita della nuova Giunta Municipale ed il ceto più vasto degli intellettuali e dei tecnici abbiano la forza di denunziare questo vecchio costume. Napoli o diventa la guida della Regione o diventa Città satellite di Roma! Potrà diventare la guida della Regione solo se la classe dirigente acquisterà coscienza del compito che deve svolgere.
L’alternativa è ormai questa: Roma o Napoli. Per fortuna il Napoli galoppa, non cammina.
Sarri è corteggiato dal Milan ed è nei pensieri di Urbano Cairo ma firmerà, DeLa permettendo, anche per il 2017. Idem Gianluca Grava, Massimo Carnevale, Mimmo Panico, strepitosi costruttori di giovani che Sarri controlla. Il campionato del Napoli è più vivo che mai. Restano tre partite: Atalanta in casa, trasferta a Torino e chiusura con il Frosinone in casa.
Sarri dovrà scegliere tra la linea degli esperimenti o chiudere alla grande con quelli che questo campionato lo possono vincere (il secondo posto, in Italia, con questa Juventus, equivale ad uno scudetto); Reina, Hysay, Ghoulam, Albiol, Koulibaly, Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Higuaìn, Insigne.
Lunedì ore 20.45 con l’Atalanta sarà una giornata di festa. Non eccessiva e con il massimo rispetto per una squadra che comunque punta al secondo posto.
Ferdinando Troise
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