VERSO LA GARA – In un San Paolo strapieno, i padroni di casa del Napoli affrontano il Manchester City di Guardiola nell’ambito della quarta gara del girone F di Champions League: per affrontare al meglio i Citizens, Sarri manda in campo i titolarissimi, preferendo Allan – che è attualmente tra i calciatori più in forma dell’organico – a Zielinski (il polacco era sceso in campo dal 1’ a Manchester) nel trio di centrocampo poi completato da Jorginho e capitan Hamsik. In difesa, il tecnico toscano conferma la coppia di centrali composta da Albiol e Koulibaly, affiancati sulle corsie laterali da Hysaj e Ghoulam, mentre si affida in attacco al solito tridente composto da Insigne, Callejon e Mertens. Nel Manchester City, Guardiola imposta un 4-2-3-1 che vede Stones e Otamendi centrali di difesa, con Danilo (e dunque non Walker) e Delph esterni bassi; in mediana, il tecnico spagnolo schiera Fernandinho e Gundogan (che viene preferito a Silva), mandando poi in campo dal 1’ Sané, De Bruyne e Sterling nel ruolo di trequartisti a supporto dell’unica punta Aguero.
LE CHIAVI DEL MATCH – Ad inizio gara, il Napoli sfrutta la circolazione di palla e col pressing impedisce al Manchester City, squadra per certi versi speculare a quella partenopea in termini di possesso palla, di fare lo stesso: i Citizens sono dunque costretti a sfruttare i lanci lunghi per provare ad alzare il baricentro e servire gli attaccanti. Guardiola pone De Bruyne in marcatura su Jorginho in fase di non possesso per impedire al Napoli di impostare il gioco, ma nella prima mezz’ora questa scelta si rivela piuttosto efficace; inoltre, gli azzurri hanno la possibilità di proiettarsi nella metà campo avversaria soprattutto con la catena di sinistra formata da Ghoulam e Insigne, visto che Danilo non si rivela propriamente affidabile in fase difensiva. Intorno alle 10’, Guardiola prova ad infoltire la mediana per sopperire alle difficoltà della sua squadra: in particolare, il tecnico chiede ai trequartisti di supportare la fase difensiva in fase di non possesso per evitare che Fernandinho e Gundogan possano andare in affatto (o possano pressare in maniera sterile) per via della superiorità numerica del centrocampo del Napoli in ripartenza. La difesa del Manchester City si presenta fin da subito piuttosto alta: questa scelta può essere dovuta alla volontà di attuare rapidamente il pressing sul portatore di palla del Napoli fin dalle retrovie. I padroni di casa si portano in vantaggio al 21’ con Insigne, che chiude uno splendido triangolo con Mertens – il belga addirittura gli restituisce il pallone spalle la porta con l’esterno – e batte Ederson con una conclusione di destro. Al 29’ Ghoulam è costretto a lasciare il campo per infortunio: al suo posto entra Maggio, che va a posizionarsi a destra, mentre Hysaj si sposta sulla corsia di sinistra che prima era occupata dall’algerino. La sostituzione di Ghoulam – che fino a quel momento aveva disputato davvero un’ottima gara – va per certi versi ad ostacolare la supremazia sulla corsia di sinistra del Napoli. Al 34’ il Manchester City sigla il goal del pareggio con Otamendi, che sovrasta in area Hysaj e di testa deposita il pallone in rete. Guardiola chiede ad Aguero di venire a prendere palla a centrocampo, arretrando di posizione, per consentire agli altri calciatori offensivi di inserirsi in area. Il Manchester cresce nettamente d’intensità dopo la mezz’ora, appropriandosi del possesso di palla per ampi tratti di gara. Dopo pochi minuti dall’inizio della ripresa, il Manchester City ribalta subito il risultato con Stones – che nel primo tempo era stato fermato dalla traversa: il difensore inglese stacca di testa in area su Maggio, colpendo di nuovo la traversa, ma questa volta il pallone varca la linea della porta. Da una traversa all’altra: al 56’, è Insigne a proiettarsi verso l’area, avversaria, mettendo a sedere Danilo con una finta e andando al tiro col destro, trovando soltanto il legno. Al 61’, l’arbitro Brych assegna un calcio di rigore al Napoli per fallo in area di Sané su Albiol: dagli undici metri, Jorginho spiazza Ederson, siglando il goal 2-2. Il Manchester City, nonostante la pressione offensiva degli azzurri, non si disunisce e al 69’ trova il goal del 3-2 in ripartenza con Aguero, che sfugge in velocità ad Hysaj e deposita il pallone in rete col destro. Subito dopo, Guardiola sostituisce Gundogan con David Silva e si cautela, richiamando in panchina Aguero e mandando in campo Bernardo Silva, che va insolitamente a posizionarsi in attacco; nel Napoli, Sarri inserisce Rog al posto di Allan e successivamente decide di sbilanciarsi, sostituendo Jorginho con Ounas. Gli ospiti dunque si dispongono in campo con un 4-2-3-1 che vede Ounas esterno a destra e Callejon e Mertens che si alternano nel ruolo di prima punta. Guardiola spende l’ultimo cambio a sua disposizione inserendo Gabriel Jesus al posto di Sané. Il Manchester City chiude la gara nei minuti di recupero con Sterling, che viene servito da De Bruyne e batte Reina con un diagonale destro: nonostante la grande qualità del Manchester City (anche per quanto riguarda i calciatori a disposizione in panchina), risultato è parso pesante a dispetto di una gara dominata dagli azzurri nella prima mezz’ora di gioco e onorata almeno fino al goal di Aguero, che con la complicità della stanchezza ha portato ad un progressivo calo.
A cura di Mariano Menna
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