VERSO LA GARA – Al San Paolo, il Napoli affronta l’RB Lispia nell’ambito dell’andata dei sedicesimi di Europa League: Sarri, tecnico del Napoli, attua un discreto turnover, anche a causa delle assenze – una su tutte quella di Mertens – e manda in campo Tonelli e Koulibaly al centro della difesa, con Maggio e Hysaj terzini rispettivamente di destra e sinistra; a centrocampo, il tecnico toscano recupera in extremis Hamsik, che insieme a Rog affiancherà Diawara, mentre in attacco si affida a Callejon al centro dell’attacco, con Ounas e Zielinski esterni offensivi a supporto dello spagnolo. Nel Lipsia, Hasenhuttl imposta un 4-4-2 (che si trasforma facilmente in atipico quanto ben collaudato 4-2-4) che vede Orban e Upamecano centrali difensivi, con Laimer e Klostermann laterali bassi di destra sininistra; a centrocampo, il tecnico austriaco si affida a Kampl e Keita nel ruolo di interni, con Sabitzer e Bruma sulle fasce a supportare il tandem offensivo composto da Poulsen e Werner.
LE CHIAVI DEL MATCH – Nei primi minuti di gara, le due squadre si studiano a lungo: il Lipsia dimostra di essere una squadra ben organizzata, molto attenta in fase difensiva, ma allo stesso tempo propositiva. La compagine tedesca porta infatti molti uomini nella metà campo avversaria, ma raramente si fa trovare sguarnita in copertura e inoltre pressa notevolmente il portatore di palla azzurro, inducendolo talvolta all’errore. Al Napoli manca in più occasioni il guizzo decisivo per sbloccare la gara nonostante l’undici titolare rimaneggiato e sbaglia molto in fase di costruzione (soprattutto passaggi semplici), consentendo agli ospiti di mettere in mostra la rapidità e la pericolosità delle proprie ripartenze – anche grazie al grande lavoro messo in atto degli esterni in entrambe le fasi. Nonostante un inizio di ripresa in cui il Lipsia si dimostra piuttosto insidioso, è il Napoli a sbloccare la gara al 52’ con Ounas, che viene servito sull’out di destra da Rog e si accentra e deposita il pallone in rete con una conclusione di destro indirizzata verso il palo più lontano. Dopo il goal, Sarri manda in campo Insigne al posto di Hamsik e Mario Rui al posto di Hysaj, con Zielinski che viene dirottato a centrocampo, lasciando posto a Insigne sull’out di sinistra. Al 60’, il tecnico azzurro spende l’ultimo cambio a sua disposizione, mandando in campo Allan al posto di Ounas e spostando dunque Rog a destra nel tridente offensivo. Passa poco più di un minuto e il Lipsia riacciuffa il pareggio con Werner, che riceva palla in area da Kampl, sfruttando un velo di Poulsen e battendo Reina col mancino. L’azione del tedeschi che porta al goal dell’1-1 è propiziata da un grave errore di Diawara in fase di impostazione. Errori in fase di impostazione che però continuano anche dopo goal del Lipsia – non solo per colpa di Diawara – e favoriscono il gioco degli ospiti, che impensieriscono sistematicamente la difesa partenopea con le reiterate ripartenze che imbastiscono. È proprio da una di queste che prende corpo il secondo goal del Lipsia: Poulsen parte sul filo del fuorigioco – sorprendendo così la difesa del Napoli –, penetra rapidamente nell’area di rigore azzurra e serve Bruma al centro, consentendo al compagno di appoggiare semplicemente il pallone in rete a porta vuota. La reazione del Napoli si rivela a dir poco evanescente e inoltre per gli azzurri proseguono gli errori in mezzo al campo: la scarsa lucidità in fase di possesso palla si rivela ancora una volta fatale per il Napoli, che si fa sorprendere nuovamente dal Lipsia nei minuti recupero: Forsberg – subentrato al 79’ al posto di Bruma – è il protagonista di un coast to coast in contropiede prima di servire a Werner l’assist per la doppietta personale, che chiude la gara in tutti i sensi.
A cura di Mariano Menna
