VERSO LA GARA – Al San Paolo di Napoli, i padroni di casa affrontano la Lazio nell’ambito della ventiquattresima giornata del Campionato di Serie A: a causa del forfait di Chiriches e delle condizioni non ottimali di Albiol – che parte dalla panchina –, Sarri è costretto a schierare dal 1’ Tonelli al centro della difesa insieme a Koulibaly, con Hysaj e Mario Rui laterali bassi; a centrocampo, il tecnico toscano si affida a Jorginho in cabina di regia, con Allan e capitan Hamsik al suo fianco, mentre in attacco recupera in extremis Mertens al centro dell’attacco, con Insigne e Callejon che agiranno da esterni nel tridente offensivo. Nella Lazio, Simone Inzaghi imposta un 3-5-2 con Wallace, de Vrij e Radu al centro della difesa, Parolo, Lucas Leiva e Milinkovic-Savic interni di centrocampo e Marusic e Lulic sulle fasce a supporto di Luis Alberto ed Immobile, tandem offensivo che vede comunque partire il centrocampista brasiliano in posizione più arretrata rispetto al compagno di reparto.
LE CHIAVI DEL MATCH – La partita è caratterizzata da ritmi alti fin dal primo minuto, con entrambe le squadre che attuano sistematicamente il pressing sul portatore palla per poi proiettarsi rapidamente nella metà campo avversaria. Al 3’, la Lazio sblocca il match con de Vrij, che viene servito in area da Immobile e, anche grazie alla marcatura inadeguata di Tonelli, deposita il pallone in rete, battendo un Reina per nulla impeccabile. Gli uomini di Inzaghi in fase di non possesso si dispongono con un 5-3-2, visto che gli esterni arretrano per dare una mano al reparto difensivo; d’altra parte, nel primo tempo la Lazio mette in mostra un baricentro molto alto, che impedisce al Napoli di costruire gioco dalla difesa e lo costringe spesso all’errore in fase impostazione; gli azzurri sembrano surclassati fisicamente dagli ospiti e inoltre la squadra appare troppo lunga, andando in difficoltà sulle numerose ripartenze laziali. Inzaghi pone Luis Alberto in marcatura su Jorginho per impedire al regista azzurro di dare avvio alla manovra, riuscendo a limitare molto il gioco del Napoli: paradossalmente, però, è proprio dai piedi di Jorginho che ha inizio l’azione che porta al pareggio del Napoli al 44’: il brasiliano serve meravigliosamente Callejon sul filo del fuorigioco con un lancio lungo, sorprendendo tutta la difesa della Lazio e consentendogli di battere Strakosha da posizione ravvicinata. Ad inizio ripresa, Hamsik viene sostituito e al suo posto entra in campo Zielinski. Il Napoli rientra in campo e dimostra subito di essere una squadra diversa rispetto a quella del primo tempo in termini di dinamismo e concentrazione: al 54’ è Wallace a ribaltare sfortunatamente il risultato a favore degli azzurri con un’autorete in spaccata su cross a tagliare l’area di Callejon. Passano appena due minuti e il Napoli riesce ad approfittare del momento di shock della Lazio, calando il tris con Zielinski: senza volerlo, infatti, il centrocampista polacco devia una conclusione dalla distanza di Mario Rui, cambiandone la traiettoria e dunque sorprendendo Strakosha. Al 60’, Inzaghi sostituisce Lulic e Luis Alberto con Lukaku e Caicedo per dare maggior peso offensivo alla propria manovra; al di là dello scoramento sopraggiunto dopo i due goal del Napoli, gli uomini di Inzaghi pagano forse l’enorme dispendio di energie che ha caratterizzato il primo tempo e sono ormai statici, prevedibili nei passaggi e poco efficaci nel pressing. Al 67’, Inzaghi spende l’ultimo cambio a sua disposizione, mandando in campo Nani al posto di Lucas Leiva e passando dunque al 4-4-2, con Radu e Marusic terzini e con Lukaku e Nani esterni di centrocampo; in questo schieramento, Caicedo sostituisce Luis Alberto anche nel pressing su Jorginho in fase di non possesso. Al 73’, il Napoli mette a segno il goal del 4-1 con Mertens, che viene servito nello spazio da Zielinski in area di rigore e deposita il pallone in rete con uno splendido tocco morbido. Inzaghi prova a correre ai ripari, attuando un 3-4-2-1 che vede Caicedo e Nani alle spalle dell’unica punta Immobile. Nel Napoli, Maggio e Rog vanno a rilevare rispettivamente Allan e Callejon e partecipano dunque alla circolazione di palla azzurra che caratterizza gli ultimi minuti di gara, in attesa del triplice fischio dell’arbitro Banti che pone fine ad una partita da cardiopalma e soprattutto dai due volti.
A cura di Mariano Menna
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