VERSO LA GARA – Al San Paolo, il Napoli affronta la Fiorentina di Pioli nell’ambito della sedicesima giornata del Campionato di Serie A per cercare di tornare alla vittoria dopo le due sconfitte consecutive rimediate con Juventus e Feyenoord. A tal proposito, Sarri ripropone i suoi ‘titolarissimi’, pur dovendo fare a meno di Insigne – che viene sostituito a sinistra nel tridente offensivo da Zielinski; sulla fascia sinistra, il tecnico dei partenopei schiera dal 1’ Mario Rui e dunque Hysaj torna a destra nella difesa a quattro poi completata dai centrali Albiol e Koulibaly. A centrocampo, Jorginho torna in cabina di regia dopo la gara di Champions League e viene affiancato da Allan e capitan Hamsik, mentre vengono confermati Callejon sull’out di destra e Mertens nel ruolo di punta centrale. Nella Fiorentina, Pioli imposta un 4-3-3 che vede Astori e Pezzella centrali difensivi, con Laurini e Biraghi terzini e Badelj , Veretout e Benassi a centrocampo; infine, Thereau e Chiesa vanno a supportare nel tridente offensivo l’unica punta Simeone.
LE CHIAVI DEL MATCH – La presenza dal 1’ nel Napoli di Zielinski – calciatore ovviamente molto diverso da Insigne – porta Sarri a chiedere al centrocampista polacco di accentrarsi e di creare così spazio per Hamsik, che spesso si inserisce sull’out di sinistra, finendo per ricoprire il ruolo di Insigne. Il Napoli fin dai primi minuti di gara sfrutta la circolazione di palla, ma la manovra è piuttosto compassata e sterile; inoltre la Fiorentina è posizionata bene in campo e dimostra anche di temibile sulle ripartenze in campo aperto. Tenendo conto delle difficoltà riscontrate dalla catena di sinistra, con le assenze di Ghoulam e Insigne che pesano tantissimo, gli azzurri provano a costruire gioco più a destra che a sinistra. D’altra parte, Pioli schiera la Fiorentina in maniera speculare, chiedendo a Thereau e Benassi di marcare rispettivamente Jorginho e Hamsik in fase di non possesso. Vanno sottolineati la grande aggressività ed il pressing dei viola, che inducono spesso all’errore il Napoli o comunque ne ostacolano l’efficacia in termini di verticalizzazioni; inoltre, Pioli richiede un lavoro importante a Chiesa in termini di sacrifico: in fase di copertura, infatti, il classe ’97 spesso torna quasi all’altezza dei difensori per dare una mano ai compagni. Nella ripresa, sembra che il Napoli sia tornato in campo più propositivo e deciso a sfruttare la rapidità della circolazione di palla per eludere la coesione e la disciplinata fase di non possesso della Fiorentina: al 55’, Zielinski viene servito da Mertens e va alla conclusione, trovando la grande parata di Sportiello e poi anche il palo sulla deviazione del portiere. I viola si dimostrano solidi e riescono a controllare le accelerazioni del Napoli, che in ogni caso spreca molto davanti alla porta – soprattutto con Mertens. Al 67’, Sanchez va a rilevare Thereau: la Fiorentina passa così ad un 4-4-1-1; successivamente, Pioli sostituisce Chiesa con Gil Dias, mentre Sarri manda in campo Ounas e Rog al posto di Zielinski e Allan. Dopo poco, Pioli sfrutta l’ultimo cambio a sua disposizione, inserendo Gaspar al posto di Laurini, mentre nel Napoli Diawara va sostituire Jorginho in cabina di regia. Gli uomini di Pioli conquistano un punto prezioso al San Paolo contro un Napoli che non è riuscito a sbloccare la gara, pur collezionando più di un’occasione da goal, e che non ritrova dunque il primo posto in classica dopo il pareggio positivo tra Juventus e Inter di ieri sera.
A cura di Mariano Menna
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