Quando abbiamo scelto di aderire alla protesta dei gruppi organizzati, in molti hanno criticato, forse non capendo appieno i motivi, altri ci hanno addirittura accusato di inciviltà, di non voler rispettare le regole, di voler fare quello che ci pare. Abbiamo letto di tutto in queste settimane, offese, veleni, cattiverie e sentenze sputate sulla base di pregiudizi, inviti a restarcene a casa… e mentre in tanti esultavano per la “liberazione” delle curve, lo stadio San Paolo diventava un teatro silente, pronto solo a mugugnare e criticare, in cui anche poche centinaia di tifosi avversari si sentivano padroni, con le loro voci e i loro insulti a risuonare chiari in casa nostra. Ma più di tutto, non accettiamo l’accusa di “non essere veri tifosi, perché i tifosi si vedono nel momento del bisogno”! Non abbiamo mai abbandonato il nostro amore, soffrendo il doppio, per il momento della squadra e la consapevolezza di non poter essere al suo fianco nel modo in cui ci siamo sempre stati, sostenendo con voce e braccia al cielo, con gli amici di sempre e quelli che incontri lì, al solito posto in curva.
Domani torneremo, e torneranno i gruppi, e canteremo… canteremo fino alla morte innalzando i nostri color, che ci vien dal profondo del cuor!
Domani tutti allo stadio #LIBERIDITIFARE!
Napoli Club Bologna
Passione & Identità
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