VERSO LA GARA – Al San Paolo i padroni di casa del Napoli affrontano il Chievo nell’ambito della tredicesima giornata del campionato di Serie A: con un occhio alla sfida di Champions League di mercoledì con la Stella Rossa, Ancelotti attua un ampio turnover, schierando Karnezis in porta, con Albiol e Koulibaly al centro della difesa, Malcuit terzino di destra e Hysaj che viene dirottato sulla fascia sinistra; a centrocampo, il tecnico azzurro si affida a Diawara in cabina di regia, con Zielinski al suo fianco nel ruolo di interno, mentre Callejon e Ounas agiranno sulle fasce e supporteranno il tandem offensivo composto da Insigne e Mertens (con Milik che a sorpresa parte dalla panchina). Di Carlo, nuovo tecnico del Chievo, imposta un 4-3-1-2 con Depaoli e Barba terzini bassi e Bani e Rossettini coppia di centrali difensivi; a centrocampo, Obi ed Hetemaj affiancano Radovanovic, mentre Birsa agirà da trequartista alle spalle di Pellissier e Meggiorini, con Stepinski che dunque si accomoda in panchina.
LE CHIAVI DEL MATCH – Il Chievo dimostra di essere un’avversaria insidiosa fin dai primi minuti di gioco: gli uomini di Di Carlo ripartono spesso in velocità, sfruttando soprattutto i palloni persi dagli azzurri soprattutto ad inizio gara. Gli ospiti scendono in campo con un atteggiamento particolarmente aggressivo in fase di non possesso; d’altra parte, il Napoli si fa trovare spesso in inferiorità numerica a centrocampo, costringendo gli attaccanti – e in particolare Insigne – ad arretrare spesso di posizione. Intorno al 40’, Ancelotti sposta temporaneamente Ounas sull’out di destra, con Callejon che va ad accentrarsi e Mertens che gioca a sinistra in una sorta di 4-2-3-1: Insigne agisce dunque da punta unica punta. Dopo pochi minuti, gli azzurri tornano ad occupare le precedenti posizioni. Il Napoli cresce molto in fase offensiva nella ripresa, collezionando numerose occasioni da goal e chiamando in causa Sorrentino – che si dimostra sempre attento. Al 58’, Ancelotti effettua una doppia sostituzione, inserendo Allan e Milik al posto di Diawara e Ounas: Insigne va dunque a posizionarsi sulla fascia sinistra, lasciando posto in attacco a Milik al fianco di Mertens. Nel Chievo, Di Carlo inserisce Kiyine al posto di Pellissier per cercare di contenere le accelerazioni del Napoli: il neoentrato prende dunque il posto di Birsa sulla trequarti (ma con evidenti compiti difensivi), mentre lo sloveno gioca da seconda punta. Successivamente, Stepinski va a rilevare Obi e così Kiyine arretra di posizione e Birsa torna sulla trequarti. Il Napoli continua a premere sull’acceleratore, ma gli ospiti si difendono con ordine e in maniera molto efficace. Al 74’ Ancelotti spende l’ultimo cambio a sua disposizione, inserendo Mario Rui al posto di Hysaj, mentre Di Carlo sostituisce Meggiorini con Cacciatore, infoltendo ulteriormente la difesa: Stepinski diventa infatti l’unico attaccante dei clivensi in un 5-3-1-1, con Birsa che funge da collante col centrocampo. Negli ultimi venti minuti di gara, il Napoli occupa costantemente la metà campo avversaria, mentre il Chievo si limita a difendersi, spesso calciando il pallone il più lontano possibile. Nonostante il grande sforzo – in termini di occasioni e di corner guadagnati – il Napoli sbatte contro il muro eretto dal Chievo di Di Carlo e riesce a conquistare soltanto un punto casalingo a dispetto delle statistiche a senso unico.
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