VERSO LA GARA – Al San Paolo, il Napoli affronta l’Arsenal nell’ambito della gara di ritorno dei quarti di finale di Europa League: per provare a rispondere alla vittoria per 2-0 ottenuta dai Gunners all’andata, il tecnico degli azzurri Ancelotti manda in campo Meret, con Chiriches e Koulibaly al centro della difesa e Maksimovic e Ghoulam a sorpresa nel ruolo di terzini rispettivamente a destra e sinistra. In mediana, Zielinski va ad affiancare Allan, con Callejon e Fabian sulle fasce, mentre Insigne supporta Milik in attacco. Unai Emery, allenatore dell’Arsenal, prova a coprirsi maggiormente rispetto all’andata, impostando un 3-5-2 con Cech tra i pali, Sokratis, Koscelny e Monreal in difesa, Torreira, Xhaka e Ramsey interni di centrocampo, Maitland-Niles e Kolasinac sulle corsie laterali e infine Aubameyang e Lacazette a comporre il tandem offensivo.
LE CHIAVI DEL MATCH – Avvio di partita molto propositivo dei Gunners, che alzano fin da subito il proprio baricentro e attuano un pressing asfissiante sul portatore di palla azzurro. Ramsey in fase offensiva agisce da trequartista alle spalle dei due attaccanti in un 3-4-1-2, per poi arretrare di posizione in fase di copertura. Ancelotti ripropone la difesa a “tre e mezzo” già vista nelle notti di Champions League, con Maksimovic che resta spesso in posizione arretrata – quasi all’altezza dei due difensori centrali – e consente a Ghoulam di spingersi in avanti. Tra gli azzurri, va menzionata la posizione particolare ricoperta da Fabian, che in fase offensiva si accentra, giocando da trequartista e consentendo a Ghoulam di sfruttare tutta la fascia sinistra. Al 34’ Emery è costretto a inserire Mkhitaryan al posto dell’infortunato Ramsey. Dopo appena un minuto, Lacazette porta in vantaggio l’Arsenal su un calcio di punizione: in questa occasione, Meret sistema la barriera in maniera a dir poco discutibile e consente dunque all’attaccante francese di insaccare il pallone in rete con eccessiva facilità. Il Napoli dimora nella metà campo avversaria, provando ad accorciare le distanze – dopo il goal di Lacazette, servirebbero 4 reti agli azzurri –, ma la costante pressione portata dagli uomini di Ancelotti non dà frutti concreti nei primi quarantacinque minuti, col tempo a disposizione che diminuisce progressivamente. Ad inizio ripresa, Ancelotti tenta il tutto per tutto e inserisce Mertens al posto di Maksimovic: in tal modo, Insigne scala sulla fascia sinistra, Fabian si sposta sulla fascia destra e Callejon agisce da terzino. Il Napoli preme sull’acceleratore e impensierisce tantissime volte la difesa dell’Arsenal, che ormai può contare stabilmente su Maitland-Niles e Kolasinac, ma la porta difesa da Cech sembra davvero stregata. Al 60’ Insigne lascia il campo a Younes, mentre nell’Arsenal Elneny entra al posto di Xhaka; successivamente, Emery spende l’ultimo cambio a sua disposizione e inserisce Iwobi al posto di Lacazette, mentre Mario Rui va a rilevare Ghoulam. La spinta degli azzurri prosegue anche nel finale di gara, ma l’ottima tenuta difensiva dell’Arsenal, lo scarso cinismo sotto porta e anche un pizzico di sfortuna fanno in modo che gli uomini di Ancelotti concludano la gara – e la propria esperienza stagionale in Europa League – senza segnare nemmeno un goal.
A cura di Mariano Menna
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