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Mertens: “Non chiamatemi falso nueve, sono un nove vero! A Napoli si vive il calcio in un modo pazzesco”

Il calciatore belga ha parlato in patria del suo rapporto con Napoli

Intervenuto al portale belga Blecher Report il calciatore del Napoli Dries Mertens ha discussi su vari temi ed in particolare ha parlato del suo nuovo ruolo da “falso nueve”. Ecco le sue parole:

“Qui io ho fatto delle cose molto buone e sono orgoglioso di ciò. Ma so che bisogna lavorare sodo e che c’è ancora tanto da fare”.

L’amore per i cani?: “Un cane ti ama per quello sei, non sa se sei un calciatore o meno. A volte la gente ti tratta bene perché sei un calciatore o perché sei famoso, ma un cane non sa queste cose. E forse questo che mi piace tanto di loro. Che cane sarei? Uno di strada.”

Napoli? “I tifosi vivono il calcio in un modo pazzesco, credo per vedere qualcosa del genere forse bisogna andare in Argentina. Tutti mangiano, dormono e vivono per questo sport. Dove vivo io, c’è una vecchia signora, penso che che penso abbia 85-90 anni. Questa mattina sono uscito e lei ha commentato come ho giocato. E ‘pazzesco, è davvero pazzesco. E questo purtroppo si sta andando a perdere. Mi piace vivere come una persona del luogo: quando sei da qualche parte, si deve cercare di prendere la cultura di quel luogo e cercare di adattarsi. La gente mi fa sentire bene, mi sento e cerco di vivere come loro. I napoletani stanno sempre fuori, non stanno davanti alla televisione. Quando vivevo in Olanda, vedevo un sacco di televisione, guardavo Netflix per tutto il tempo. Lì si mangia alle 6, alle 7, e si finisce alle 8, e poi letto. Questo è quello che ho fatto in Olanda. Ma qui a Napoli non è cosi. Torno a casa alle 7:30 e andiamo mangiare fuori o in casa, alle 8:30-9 e poi si finisce alle 11, 11: 30, perché quel a tavola è più importante di altre cose. Poi, dopo cena, si va a letto, o si va a leggere un libro. E’ diverso, non lo so, penso che mi piace più vivere questo modo.”

Sull’infanzia: “Non avevo davvero alcun idolo del calcio perché ero sempre fuori. A casa dei miei genitori, la televisione non la vedevo mai. Forse per la Coppa del Mondo, o qualcosa del genere. Ma anche in questo caso siamo era più probabile che giocassi fuori casa, avevo due fratelli più grandi ed erano anche loro fuori con noi. Mio padre ha fatto un campo vicino a casa nostra per noi per giocarci”.

Sul ruolo di falso nueve: “Vorrei sempre giocare come attaccante. Credo di sapere cosa la gente vuole dire quando usano il termine che ‘falso nove. Credo che con i gol che ho segnato oggi, possiamo lasciare il termine’falso’ e dire io sono solo un vero nove”.
Sul rapporto con Higuain: “Siamo amici, si congratula con me quando faccio bene. Alla fine comunque so che vuole essere davanti a me. Quando gioco da esterno basta un assist per fare bene, mentre giocando da prima punta ho capito che serve fare gol altrimenti ci sono le critiche”.

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