Walter Mazzarri è intervenuto a Tiki Taka in onda su Italia 1. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “Siamo partiti bene, meglio delle aspettative. Si è fatto il mercato un pò in ritardo, stiamo rispondendo bene a parte un paio di partite in ombra. Stiamo andando oltre le aspettative, sono contento. Sull’Italia? In questo momento sto bene a Londra, potevo rimanere in Italia se volevo. Ho preferito fare quest’esperienza, sono stato contento di fare questa scelta. È una soddisfazione veder crescere la squadra che alleno in un ambiente diverso. Sul Chelsea? È una squadra fortissima, Conte è bravissimo. Ci sono 6-7 squadre che possono vincere la Premier, sono tutte racchiuse in pochi punti. La competitività di questo campionato è molto elevata, le squadre che lottano per la salvezza hanno giocatori di calibro elevato. Sul periodo all’Inter? Ho un’idea, non voglio però esprimerla completamente. Nel mio primo anno, la società ha vissuto un cambio non normale. Lì c’è stato tanto da fare e da lavorare. La nuova società, molte volte, non ha protetto le scelte dell’allenatore. Non potevo parlare apertamente perchè dovevo proteggere il lavoro della società, probabilmente con la stampa si è creato qualche equivoco. È un discorso profondo che preferire non sviscerare a fondo. Le valutazioni andavano fatte e vanno fatte sulla rosa che si ha a disposizione. Non è che perchè ti chiami Inter devi vincere a priori. Sulla situazione De Boer? Questo è uno di quei casi in cui non si può parlare dall’esterno. A volte manca chiarezza tra società e allenatore, sugli obiettivi in base alla rosa che hai. Con me fu fatto un mercato totalmente diverso da quello che si è fatto dopo. Avevo chiesto Lamela, Luiz Gustavo, ma in quel momento erano calciatori che non si potevano prendere. Non c’era nemmeno la possibilità di prendere Rolando che fu uno dei migliori nell’anno del quinto posto. Su Napoli-Dinamo Kiev e la Champions a Napoli? Nell’esordio con il City c’erano tutti esordienti. Ora ci sono giocatori che hanno esperienza alle spalle. Questo la dice lunga sul lavoro che si stava facendo e che si è fatto a Napoli. Sono fatti, non parole. C’è stima con De Laurentiis. Siamo stati insieme quattro anni. Al di là del passato glorioso, quando sono arrivato io eravamo al sest’ultimo posto in classifica. Da quando sono arrivato io il Napoli è diventato ciò che è ora, un club di livello internazionale. Su Hamsik? Per me è il giocatore ideale. È completo, è sempre sereno, positivo, non litiga mai coi compagni. Dentro e fuori il campo è esemplare. Pur essendo un campione pensa sempre all’interesse della squadra. A livello tecnico-tattico è un giocatore eclettico, può fare tanti ruoli a grandi livelli. Differenze tra Cavani e Higuain? L’argentino partecipa alla manovra, può fare anche assist e rifinisce meglio il gioco. Edi è un bomber che si è migliorato dal punto di vista realizzativo nel tempo. Giocavamo per lui e lui finalizzava al meglio. Errori a Napoli e a Milano? Sono un iper critico, ogni partita valuto i pro e i contro del mio lavoro. In certi club però non bisogna essere troppo signori con la proprietà. C’è un’atmosfera qui uguale al clima di festa del San Paolo in Champions. È una bella sensazione, ogni partita c’è un clima di festa. Gli stadi sono sempre pienissimi, hai la sensazione di fare partite internazionali ogni weekend.”
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