Una colletta di lusso per riportare il santo in processione. Nella città consacrata al culto pagano di san Diego da Lanus può accadere anche questo: che una serie di sponsor, tutti rigorosamente locali, si mettano insieme in una sorta di associazione temporanea d’impresa per ripetere il miracolo assai terreno dell’apparizione del santo.
Stando al racconto di accreditate fonti comunali, i patti tra gli sponsor e Maradona sarebbero chiari: 180mila euro, una parte dei quali destinata all’agente del campione, per una serie di partecipazioni. E al centro del pacchetto di prestazioni concordato con Diego Maradona e il suo entourage ci sarebbe proprio la festa di piazza Plebiscito, quella organizzata per volontà del Comune – ma con il contributo decisivo del direttore artistico Alessandro Siani – per la consegna della cittadinanza onoraria a quel genio della con il pallone al posto della lampada che non a caso fu soprannominato «pibe de oro». Al punto che gli eventi collaterali ai quali Maradona prenderà parte in questa sua sortita partenopea appaiono come satelliti piazzati intorno all’evento del Plebiscito.
Sono una trentina le aziende che hanno deciso di investire migliaia di euro nell’ennesimo ritorno di Diego, che a un certo punto sembrava saltato. Una serata le cui Immagini faranno il giro del mondo. A renderla possibile, un pool di sostenitori messo insieme in tutta fretta per assicurare il cospicuo gettone di presenza. Soltanto una decina, però, vedranno il loro logo sui banner che compariranno stasera sul palco. Altre venti hanno pagato per una cena gomito a gomito e per qualche foto (anche queste previste dal contratto) con il D10s del calcio. E allora si spiega l’accusa, che è insieme politica, etica e sentimentale, di aver ammantato un’operazione commerciale con il vestito di una nobile causa. Illazione che lo stesso Maradona ieri ha smentito, giurando perfino sull’amata mamma, scomparsa nel 2011. L’interrogativo, tuttavia, resta aperto: Maradona sarebbe tornato a Napoli per la sola cittadinanza onoraria?
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