L’ex centrocampista del Milan Massimo Ambrosini ha rilasciato alcune dichiarazioni ad Il Mattino. Ecco uno stralcio della sua intervista:
Domenica il Milan può fermare la rincorsa del Napoli?
«Gattuso ha saputo toccare le corde giuste dal punto di vista emotivo, e ha anche dato punti di riferimento certi alla squadra. Ma le motivazioni che animano gli azzurri non sono cosa di poco conto: sono davvero vicini a un grande sogno e si meritano di arrivare fino in fondo».
Inseguire l’Europa non può essere uno stimolo?
«Magari lo è pure, ma i valori in campo sono talmente differenti. La Champions è troppo lontana per poter essere ancora inseguita, magari Rino potrà puntare sulla voglia di mettersi in bella mostra di chi non sa ancora se verrà riconfermato oppure no. Ma faccio fatica a credere che il Napoli non riesca a passare…».
Anche perché la difesa di Gattuso è piuttosto rimaneggiata?
«Certo. Musacchio e Zapata sono bravi ma insieme non hanno mai giocato e questo è un aspetto che ha il suo peso. Come il fatto che lì il Napoli ha tre attaccanti che fanno invidia a tutti in serie A. E in panchina uno come Milik. I primi minuti saranno decisivi: è facile prevedere che Sarri non voglia dare tempo ai due di ambientarsi è partirà alla carica».
Il gol di Diawara al 94′ è stata una svolta?
«Quei tre minuti possono davvero aver dato energia vitale per questo rush finale. Ma è stata una gara straordinaria, dove se il Napoli non avesse vinto sarebbe stata una vera ingiustizia».
Per vincere lo scudetto, Sarri può mettere da parte lo spettacolo?
«Non può. Perché senza, non vincerebbe. Il Napoli è costruito per vincere in questo modo. In alcuni casi ha vinto anche senza giocare particolarmente bene, ma senza mai snaturare le sue caratteristiche. Il Napoli non può che essere così, ed è giusto che sia così. Lo sarà domenica a Milano e poi anche a Torino con la Juventus».
Sarà lo scontro diretto a decidere tutto?
«Per carità: ogni gara porta in dote tre punti. Se con il Milan o l’Udinese ci fosse un rallentamento, il Napoli rischia di arrivare alla sfida con i bianconeri con più di 4 punti. E non sarebbe giusto. Perché gli azzurri hanno il diritto di giocarsela fino all’ultimi giornata».
Cosa può fare la differenza?
«I dettagli. Perché un passaggio sbagliato come quello con il Chievo, o una punizione regalata come quella con il Sassuolo, sono errori gravi. Costringono a inseguire, a risalire col fiato addosso. A volte si riesce, altre volte no».
tolare».
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