Beppe Marotta, ormai ex amministratore delegato della Juventus, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Rai Sport. Ecco quanto riportato da TuttoJuve: “Juventus? Mi adeguo a quelle che sono le loro idee, le loro direttive per il bene della Juve”.
La Juventus ha scelto di mandar via Marotta?
“Mandar via è un termine troppo forte. Sposo questa linea aziendale, sono un uomo d’azienda. Capisco ed è giusto che si facciano avanti altre persone. Sono sicuro di aver dato il 100% in questi miei anni in cui abbiamo raggiunto grandi traguardi e spero che chi venga dopo di me possa dare le stesse cose”.
E’ una decisione presa dalla società ma è doloroso per Marotta lasciare la Juve dopo tanti successi?
“Beh, dolorosa perché la vita lavorativa ed il mondo dello sport è fatto di sentimenti. In questi otto-nove anni ho vissuto tante emozioni e sono state tutte belle”.
“Sono contento soprattutto di aver fatto crescere tanti giovani dirigenti che credo e spero possano essere il futuro della Juventus. Credo anche di aver avuto accompagnato il Presidente Agnelli nella crescita; oggi lui è grato di essere protagonista dello sport nazionale ed internazionale. Queste sono le pagine belle della mia vita indimenticabili”.
Il ricordo più bello?
“Quello di Trieste quando conquistammo il primo scudetto, con Conte in panchina perché eravamo tutti giovani, neofiti. E’ stata un’emozione fortissima perché imprevista; siamo riusciti con il lavoro e la dedizione a colmare il gap con le avversarie”.
Il futuro di Marotta? Lega?
“Sicuramente smentisco la mia candidatura alla Federcalcio perché non è una mia scelta. non escludo l’accasarmi in un altro grande club, perché ho trascorso 40 anni consecutivi ininterrottamente in società senza mai fermarmi. E’ la prima volta che mi fermo durante il campionato; forse ho bisogno di ricaricarmi però poi mi piacerebbe essere ai nastri di partenza della stagione 2019/2020 magari al timone di un’altra squadra”.
Dove sarà Marotta il 1 giugno?
“Spero di essere in un club”.
C’è la finale di Champions League?
“Sarei orgoglioso di esserci”.
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