Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha parlato a La Gazzetta dello Sport: “Da mesi insisto: puntiamo a ripartire ma non essendo possibile fare previsioni di lunga scadenza, viste tutte le variabili esistenti, deve esistere anche un piano B. Non averlo è un errore. Faccio un esempio: domani usciamo in barca da Napoli per raggiungere la Corsica perché il mare è calmo, ma se dopo poche miglia comincia ad alzarsi, si deve prevedere anche di tornare indietro o di cambiare rotta: arrivare ad ogni costo non può essere l’unica soluzione. Un comandante minimamente giudizioso deve avere alternative. All’estero i campionati o li hanno chiusi oppure chi ha deciso di riaprirli o intende farlo, nel frattempo, ha messo tutto in sicurezza nel caso di un nuovo stop. Parlo di accordi con le varie componenti e con i broadcaster. Come la Bundesliga…”.
La A vorrebbe riprendere il 13 giugno, ma il governo ha bloccato tutto fino al 14. “Se la curva dei contagi manterrà un indice basso, credo non ci sarà problema a partire un paio di giorni prima”.
Ipotesi playoff? “Lo leggo, ma mi risulta che non tutti siano d’accordo. Voglio sia chiaro che il Coni ha solo interesse se il calcio, o meglio la Serie A, riesce a risolvere i problemi. Le mie non sono invasioni di campo come qualcuno le ha definite: ho un atteggiamento propositivo, non critico”.
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