Jorginho, centrocampista del Napoli, ha risposto alle domande dei tifosi tramite l’account di facebook del club partenopeo:
Conosci qualche parola in napoletano?
“Dopo tre anni e mezzo ne ho sicuramente imparata qualcuna”
Cosa ti ha colpito di più della città di Napoli?
“La pazzia della città, il suo modo di vivere e la cultura napoletana, che mi piace tanto e mi fa vivere bene”
Che rapporto hai con il resto della squadra e con chi ha più confidenza?
“Ho un rapporto bellissimo con tutti, siamo un gruppo di bravi ragazzi e ho confidenza un po’ con tutti: andiamo a cena insieme e parlo con tutti, non riesco a fare un nome in particolare”
A che età hai iniziato a giocare a calcio?
“Non lo ricordo neanche io, credo di giocare a calcio da sempre!”
Qual è stata per te la partita più emozionante che hai giocato in questa stagione?
“Credo sia stata quella di campionato con la Juventus in casa: non si poteva neanche parlare in campo, c’erano tanti fischi e lo stadio era bello pieno”
Come ti sei sentito all’esordio con il Napoli?
“Ero molto felice, emozionato e stavo arrivando in una grande squadra: era una soddisfazione e un onore indossare quella maglia ed era anche una soddisfazione personale. Ero molto felice per quello che avevo fatto fino ad allora”
Oltre a suonare la chitarra per i tuoi amici, hai altri hobby?
“Andare al cinema mi piace molto, vedere film, stare con mia moglie ed uscire un po’, oltre a giocare a calcio anche con gli amici”
Più volte hai dimostrato amore per Napoli, ma cosa ami di più di questa città?
“Credo di amare come vivono la città le persone, la loro accoglienza ed il calore umano: mi ricordano un po’ il Brasile e mi fanno stare bene”
Cosa provi quando giochi una partita di Champions League nello stadio San Paolo?
“E’ un’emozione forte poiché credo che sia il sogno di ogni bambino quello di giocare una partita importante ed ogni sfida di Champions lo è, quindi è veramente molto bello”
Perché il numero 8? Ha un significato particolare per te?
“Non c’è un significato particolare, ma mi piace da quando ero bambino: mia madre usava spesso il numero 8 e l’ho scelto perché era libero quando sono arrivato a Napoli”
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