Massimo risultato con il minimo sforzo. Basta un rigore di Higuaìn nel primo tempo per avere la meglio di un Palermo molto evanescente, ancora scosso dai turbinii presidenziali di metà settimana che hanno portato all’ennesimo esonero di Zamparini che ha affidato la panchina a Walter Novellino. E’ un Palermo totalmente bloccato nelle idee e nelle convinzioni quello che scende in campo al Barbera che concede subito, dopo 9 secondi, una conclusione ad Insigne.
Il Napoli entra in campo con le idee chiare, pressing alto per rubar palla nella trequarti rosanero per riversarsi subito nell’area di rigore e dare risposte chiare a Juventus e Roma. La manovra degli azzurri nel primo tempo però si evolve con un aspetto poco usuale. La squadra di Sarri non riesce nell’immediato a sviluppare l’azione con la classica catena di sinistra con Ghoulam, Hamsik e Insigne e per questo attacca spesso sulla destra con le sovrapposizioni di Callejon e Hysaj seguite dalle incursioni di Allan. La scelta tattica del Palermo è chiara, non concedere al Napoli l’iniziativa sulla fascia sinistra, punto forte degli azzurri, è così che Quaison aspetta Ghoulam e tutto l’assetto tattico dei rosanero è sbilanciato sul braccio forte della squadra di Sarri, con lo stesso Chochev che preferisce scalare centralmente lasciando più spazio a Hysaj e Callejon. Una scelta che quanto meno limita i danni per il Palermo che però raramente riesce a ripartire rendendosi a tutti gli effetti quasi mai pericoloso se non con una ripartenza nata da un errore del Napoli in impostazione che ha portato Vazquez alla conclusione ben respinta da Reina. La partita non cambia neanche con il vantaggio di Higuaìn trovato su calcio di rigore fischiato da Rocchi per una trattenuta in area su Albiol sugli sviluppi di un corner.
Nella ripresa Ghoulam trova maggior spazio per le sue discese anche per la stanchezza subentrata nei calciatori del Palermo ed il Napoli riesce a costruire sulla sinistra situazioni potenzialmente pericolose. Mancano però di incisività gli azzurri nella ripresa, imprecisi Hamsik e Insigne, i due registi offensivi di Sarri. Sontuosa la partita di Jorginho, probabilmente il migliore in campo per il Napoli. L’italobrasiliano è onnipresente in tutte le situazioni di gioco, è bravo a temporeggiare e giocare in orizzontale con soluzioni corte e spesso trova l’uomo solo in area con verticalizzazioni improvvise, bravo anche a contrastare Vazquez in prima battuta. Il Palermo nel secondo tempo comunque ha provato a dare qualche grattacapo al Napoli rinunciando a Gilardino, costretto ad una partita complessa sempre isolato e stretto tra la morsa di Albiol e Koulibaly, ed inserendo Djurdjevic che ha agito più largo, dando maggior vivacità alla formazione di Novellino che ha schierato Vazquez da ‘finto nueve‘ per provare ad infastidire i difensori azzurri e formando un 4-4-2 molto più simile al classico schieramento tattico di Novellino. Oltre però a qualche situazione confusa, dettata dalla forza d’animo, il Palermo ha fatto troppo poco per provare ad impensierire Reina. Bene nei cambi anche Maurizio Sarri. C’è la riproposizione delle ultime sfide di Mertens al posto di Callejon e non di Insigne con il belga che all’inizio parte a destra per poi invertirsi con l’esterno napoletano fino alla fine del match. Bene anche l’ingresso di David Lopez per uno spento Hamsik (colto da un attacco influenzale in mattinata), lo spagnolo dà maggior solidità al pacchetto di centrocampo azzurro lanciando anche Higuaìn in campo aperto con un bell’assist. Sul finale si rivede anche El Kaddouri che prende il posto di Insigne, ulteriore prova che Sarri vede Gabbiadini solo come alternativa a Gonzalo Higuaìn e non come soluzione sulla fascia, almeno con il 4-3-3. Se si può far un appunto a questa squadra nella sfida di oggi è che si è spesso specchiata non affondando nella verticalizzazione decisiva ma gestendo la gara in un continuo palleggio con 781 passaggi riusciti su 877, una vera e propria tela che però può anche esser letta come una ritrovata sicurezza nel gestire il match da parte della squadra di Sarri che si diverte a stare in campo, anche come confermato dalle parole del tecnico.
Una vittoria con il minimo sforzo contro un avversario non irresistibile che permette agli azzurri di tener botta, restare in scia della Juve e mantenere a debita distanza la Roma arrivata al suo ottavo successo consecutivo. Superato lo scoglio Palermo ci si avvia ad una settimana sulla carta favorevole per gli azzurri con la Juventus impegnata nel derby di Torino dopo la sfida di ritorno degli ottavi di Champions a Monaco di Baviera contro il Bayern e la Roma che fronteggerà l’Inter all’Olimpico con i nerazzurri all’ultimo treno per la corsa al terzo posto. Il Napoli dovrà vedersela contro un Genoa che con la vittoria di oggi ha conquistato con 3 punti dal sapore di salvezza, portandosi a +8 dal Carpi terzultimo.
Andrea Cardone
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