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La “prima” tra i grandi di Marfella: dalla Puteolana all’Olimpico per l’eroe di Istanbul

A sedici anni l'esperienza al Savoia in Eccellenza, poi il cammino con la Vis Pesaro in serie D

Basta poco per cambiare il percorso di un calciatore, il segreto è attendere il proprio turno, impegnarsi al massimo e farsi trovare pronto quando si è chiamati in causa. Sembra semplice ma non lo è affatto, l’esempio di giornata è Davide Marfella, convocato in prima squadra per la trasferta di Roma contro la Lazio. Marfella così ha completato la sua estate ricca di soddisfazioni, dopo aver vissuto il ritiro con Ancelotti a Dimaro-Folgarida. Quella di Marfella è una storia che premia il sacrificio, un esempio per tutti i giovani calciatori che dovrebbero mettere la necessità di giocare davanti alla categoria d’appartenenza. Il portiere classe ’99 nella scorsa stagione ha vinto il campionato di serie D alla Vis Pesaro portando a casa 36 presenze e scegliendo la “palestra di vita” della serie D piuttosto che il percorso in Primavera, dove c’era condividere il ruolo con Schaeper. La “favola” di Marfella inizia in realtà nella stagione 2016-17, con un cammino significativo soprattutto in Youth League, quando fu protagonista del primo successo in trasferta del Napoli nella competizione europea.

Il successo porta la firma di Antonio Negro che al 12′ ha trasformato il rigore procurato da Liguori ma anche quella di Davide Marfella che al 37′ ha detto no al tiro dal dischetto di Ozturk. Un intervento provvidenziale che ha tenuto gli azzurrini in vantaggio all’intervallo ma non è finita qui, nella ripresa Marfella ha salvato il risultato in altre due occasioni, su Ozturk ancora e su Karatas. Il Napoli riuscì a portare a casa così contro il Besiktas i suoi primi tre punti in Youth League senza subire gol, un dato importante per una squadra che ha incassato tra campionato, Youth League e Tim Cup venticinque reti in dodici partite, con una media leggermente superiore ai due a partita. L’ultima volta che gli azzurrini in quella stagione tenevano la porta inviolata risale al 21 Settembre scorso, a Napoli-Avellino 4-0, gara valida per il primo turno della Tim Cup Primavera. In porta c’era Davide Marfella, una sorta di “talismano”. Marfella è arrivato al Napoli a gennaio del 2016, è cresciuto nella Puteolana guidata da Gennaro Fiore ma si è fatto le ossa al Savoia, nel campionato d’Eccellenza campana, quando a soli sedici anni l’allenatore Teore Grimaldi, vecchia conoscenza del vivaio azzurro, l’ha lanciato con coraggio durante la sua esperienza a Torre Annunziata. Il suo percorso in maglia azzurra è iniziato nell’Under 17 A e B guidata da Massimo Carnevale, poi il passaggio in Primavera nella stagione 2016-17. Schaeper si mette in mostra con un grande campionato, gli spazi sono pochi per Marfella che riesce comunque a strappare venti presenze complessive tra campionato, Coppa Italia e Youth League. Sono i primi passi di Marfella nel Napoli che quest’estate ha compiuto il salto di qualità, la dirigenza azzurra ha rifiutato varie proposte per il prestito in Lega Pro e ha puntato su di lui in ritiro e per la Primavera. A Roma poi il premio per la sua caparbietà, la “prima” tra i grandi in uno stadio glorioso come l’Olimpico di Roma.

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