Condizionato da qualche problema fisico di troppo nei primi mesi della stagione, Miralem Pjanic è pronto per vivere da protagonista il trittico di partite che può indirizzare la stagione della Juventus: Napoli e Inter in campionato, Olympiacos in Champions.
Si comincia dalla sfida del San Paolo contro la capolista. Pjanic, intervistato da Walter Veltroni per ‘Il Corriere dello Sport‘, non ha paura: “Sarà una grande sfida. Loro lo stanno nascondendo ma si vede chiaramente che stanno giocando per lo Scudetto. Faccio i complimenti sinceri alla squadra di Sarri. Tutti sperano che la Juve perda, per questo vincere così sarebbe ancora più bello”.
“La Juve ha una rosa importantissima, anche se abbiamo delle cose da migliorare – ha detto Pjanic parlando delle prospettive stagionali dei bianconeri – In Italia vince chi subisce di meno, in Europa chi segna di più. Quest’anno proveremo a fare lo stesso cammino dell’anno scorso ed arrivare il più in alto possibile. L’obiettivo numero uno è rivincere lo Scudetto. In Champions dobbiamo centrare la qualificazione agli ottavi, poi si vedrà”.
Pjanic ha sbloccato alla Juve un palmares personale che non si è arricchito durante i cinque anni alla Roma. Il centrocampista bosniaco torna sul lustro trascorso in giallorosso:
“A Roma ho passato cinque anni fantastici, è stata la tappa più importante della mia carriera. Ancora oggi ripenso con piacere allo stadio, alla Curva Sud e sento quotidianamente molti ex compagni: giocare con Totti è stato un onore. Stavo molto bene, ma purtroppo, andando avanti con gli anni, vedevo che pur esprimendo un bel calcio era sempre molto difficile competere con una Juventus che era troppo avanti rispetto alle altre. Mi volevano già da un paio di anni, avevo rifiutato perché non me la sentivo, ma poi ho pensato che era arrivato il momento di rimettersi in gioco: la carriera di un calciatore è breve, non ci si può fermare. Volevo una nuova sfida, volevo vincere e raggiungere traguardi importanti”.
Lapidaria la risposta sul perché a Roma sia difficile vincere: “Si vive di pressioni eccessive – ha concluso Pjanic – Le aspettative sono enormi. Sembrava che non ci facessero apposta lavorare in tranquillità”.
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