Federico Cherubini, direttore tecnico del settore giovanile della Juventus, commenta a Sportitalia i cori della formazione Under 15 contro Napoli: “Quanto accaduto a Forlì è stato qualcosa che ha profondamente colpito il nostro club, ci ha fatto fare delle riflessioni interne doverose su cosa non è andato bene, perché sicuramente i nostri ragazzi e noi non abbiamo trasmesso l’immagine corretta, soprattutto considerando che si tratta di calcio giovanile. Quindi, oltre ai provvedimenti, ci tenevamo ad affrontare questo momento in maniera seria. I vertici del club si sono subito mossi, con il direttore Marotta volevamo ritirare la squadra e non giocare la finale con l’Inter, perché volevamo dare un segnale forte sia interno che all’ambiente. La Figc ci ha chiesto di onorare il campionato e siamo qui. Chiediamo scusa a Napoli. Questi fatti sono gravi e devono farci fare riflessioni anche su questi strumenti davanti a cui è difficile trovare contromisure se non l’educazione per evitare di commettere errori, perché questi strumenti di comunicazione immediata rischiano di lasciare pagine brutte. La Federazione ci ha ricordato che c’è uno scudetto da giocare e prendendo atto della nostra volontà di hanno chiesto di onorare questo impegno sportivo e abbiamo accettato come credo sia giusto. Qui chiudiamo la pagina e pensiamo che c’è un avento sportivo da disputare. I nostri ragazzi se lo sono meritato in campo, ora ci piacerebbe pensare alla partita perché i ragazzi questi due giorni hanno vissuto momenti non piacevoli. Provvedimenti? Ci sarà tempo per sedersi e affrontare il discorso e capire quale percorso far fare a tutti i ragazzi del nostro settore giovanile, perché poteva accadere a qualsiasi gruppo non solo nostro. Questi fenomeni non riguardano solo lo spogliatoio della Juve, ma pensiamo a noi e faremo il massimo come sempre per evitare che questi episodi possano accadere. Chiedere scusa alla città di Napoli? Assolutamente sì. Ci terrei molto nel riuscire a far capire che in quel momento sono certo non ci fosse volontà di fare un coro razzista. Solo con la cultura sportiva cercheremo di affrontare questi temi. Ci è profondamente dispiaciuto e credetemi che quando al società arriva a non voler disputare una finale scudetto mostra quanto siamo colpiti. Sono ragazzi giovani, pensiamo all’aspetto che le cose non si ripetano”.
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