VERSO LA GARA – Allo stadio “Giuseppe Meazza” il Napoli affronta i padroni di casa dell’Inter nell’ambito del posticipo della diciottesima giornata del campionato di Serie A: per la sfida con i nerazzurri, Ancelotti schiera Meret tra i pali, con Albiol e Koulibaly al centro della difesa e la sopresa Allan sulla fascia destra (Hysaj parte dunque dalla panchina), mentre sarà Mario Rui ad agire sulla fascia sinistra. A centrocampo, Fabian affianca capitan Hamsik, con Callejon e Zielinski rispettivamente esterni di destra e di sinistra; infine, il tecnico azzurro affianca Milik ad Insigne in attacco, con Mertens che parte dalla panchina. Nell’Inter, Spalletti imposta un 4-3-3 che vede de Vrij e Skriniar al centro della difesa, con D’Ambrosio e Asamoah terzini di destra e di sinistra. L’allenatore dei padroni di casa deve fare a meno di Nainggolan per motivi disciplinari e dunque schiera Borja Valero con Brozovic e Joao Mario, mentre Politano e Perisic saranno gli esterni che supporteranno la punta centrale Icardi.
LE CHIAVI DEL MATCH – Fin dai primi minuti della gara risulta palese una mossa tattica inattesa di Ancelotti: il tecnico azzurro schiera infatti Callejon nel ruolo di terzino destro, lasciando Allan come al solito a centrocampo. L’Inter si dimostra molto propositiva, pressando costantemente il portatore di palla avversario per poi proiettarsi nella metà campo azzurra: i padroni di casa producono più occasioni da goal del Napoli e mostrano grandi doti nel fraseggio, cercando anche di limitare il possesso palla azzurro. Al 24’ Ancelotti è costretto a sostituire l’infortunato Hamsik con Maksimovic, che va a posizionarsi sulla fascia destra; dopo questo cambio, Callejon riprende il suo solito posto sull’out di destra, mentre Fabian si sposta a destra e lascia a Zielinski il ruolo di centrocampista centrale. In fase di possesso palla, lo stesso Fabian si accentra spesso e gioca alle spalle di Milik (sulla stessa linea di Insigne), concedendo così tutta la fascia sinistra Mario Rui, che è libero di spingere, ma ovviamente in questo modo concede qualcosa a Politano e in fase di copertura necessita del raddoppio dei compagni – in particolare di Koulibaly. Il Napoli si rivela meno lucido del solito in fase di impostazione, perdendo numerosi palloni – anche banali – e consentendo così gli uomini di Spalletti di recuperare palla con facilità. Al 64’ Spalletti inserisce Vecino al posto di Borja Valero, mentre Ancelotti sostituisce Milik con Mertens. Il Napoli cresce nell’ultima mezz’ora di gioco, producendo più occasioni rispetto al primo tempo, nonostante i tanti errori nella circolazione di palla che permettono all’Inter di ripartire in contropiede. Al 74’ Keita va a rilevare Perisic, mentre Ancelotti schiera Ghoulam al posto di Mario Rui. All’81’ il Napoli resta inferiorità numerica in seguito all’espulsione di Koulibaly, che dopo essere stato ammonito applaude l’arbitro e dunque riceve il secondo cartellino giallo. Dopo l’espulsione, il Napoli si schiera con un 4-4-1 che vede Callejon e Insigne rispettivamente terzino ed esterno a destra, con Maksimovic che si posiziona al centro della difesa. Dopo pochi minuti dall’espulsione di Koulibaly, Spalletti spende l’ultimo cambio a sua disposizione per inserire Lautaro Martinez al posto di Joao Mario per cercare l’assalto nel finale in superiorità numerica. Proprio l’attaccante argentino al 91’ sblocca il match, sfruttando un velo di Vecino e depositando il pallone in rete. Il finale di gara è caratterizzato da grande nervosismo e il Napoli chiude la partita in nove uomini in seguito all’espulsione di Insigne.
A cura di Mariano Menna
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